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Sofferenza in 3 fasi: quando un genitore ha l'Alzheimer

Sofferenza in 3 fasi: quando un genitore ha l'Alzheimer

Quando un genitore ha l'Alzheimer, spesso, sono le figlie ad accorgersi dei primi sintomi, delle prime mancanze: le donne che vivono in casa con un genitore anziano, si accorgono dei cambiamenti. Ma non subito.

Venerdi, 31/01/2014 - L’Alzheimer è una malattia che aspetta sorniona, e colpisce lentamente, rubando la personalità, le capacità cognitive, le abitudini dell'anziano. Lenta ma inesorabile, questa è una malattia che colpisce a livello neurologico, ma della quale non si conoscono ancora le cause.



Quando un genitore che vive in casa con noi, viene colpito da Alzheimer, non è semplice capire i primi sintomi, neanche se vi siamo particolarmente legati. Vero è che ad accorgersi del sopravanzare della malattia e delle 'stranezze' che essa porta nel comportamento dell'anziano, sono spesso le figlie o nuore, che governano la vita familiare e iniziano a capire prima, persino dei figli, che qualcosa inizia a cambiare.



Ma l'Alzheimer, come accennato, non si mostra subito, anzi. Ecco come possono essere distinte tre fasi principali che portano alla consapevolezza della malattia nel proprio caro.



Una prima fase può essere considerata quella in cui si comincia a vedere nelle piccole cose, nelle piccole abitudini, dei cambiamenti, che definiremmo strani, ma che per la malattia non lo sono. Ad esempio, la mamma colpita da Alzheimer inizia ad avere voglia di uscire ad orari impensabili, di voler vivere improvvisamente da sola, di non voler rispettare orari che prima erano abituali. Questa fase, non avendo la figlia o nuora alcuna consapevolezza, sfocia spesso in litigi, più o meno piccoli.



La seconda fase è quella della dimenticanza: l' anziano inizia a nascondere le cose, a nascondere i propri comportamenti, ad avere frequenti lapsus. Inoltre, nelle fasi più avanzate iniziano anche i problemi legati alle capacità motorie. Qui si inizia a comprendere che qualcosa non va e a cercare assistenza specializzata.



La terza fase, ovviamente, è quella della consapevolezza: quella in cui la malattia ha preso gran parte dell'anziano, ne ha sottratto memoria, intelletto, capacità. La figlia non riconosce più il genitore, ed è il momento traumatico vero e proprio. Una consapevolezza amara, ma inevitabile.

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