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Santa Giovanna Emilia de Villeneuve ieri come oggi

Santa Giovanna Emilia de Villeneuve ieri come oggi

Emilie de Villeneuve donna visionaria e, religiosa del suo tempo, ieri come oggi

Mercoledi, 30/09/2020 - Il 3 Ottobre si celebra la commemorazione di Santa Giovanna Emilia de Villeneuve che, ha fondato la Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione di Castres o "Suore blu" per l'abito.

Nasce a Castres in Francia, l’ 8 dicembre 1836 (festa dell’Immacolata Concezione) e, grazie all'impulso del signor de Barre ( suo benefattore ) e alla guida del Padre gesuita Le Blanc, Emilie de Villeneuve sarà incoraggiata nel suo percorso di vita spirituale.

La congregazione fonda i suoi principi su una vita di povertà per adottare i poveri e gli orfani, contemplando lo studio approfondito del Vangelo, poichè è nel Vangelo che Emilie de Villeneuve, ha riconosciuto la grande dignità del povero ed è, proprio studiando la vita di Gesù che, lo spirito del Maestro si manifesta.

La Congregazione è formata da 520 membri, suddivisi in 120 Comunità, in 17 Paesi. Nel 2011 si sono aggiunte due fondazioni: una ad Haiti, l’altra a Bukina Faso e, a Ossouiye in Senegal.

La Congregazione è di Diritto Pontificio, ed è presente in quattro continenti riconoscendo, come fondamento principale della sua spiritualità la centralità in Dio (Dio Solo! è il suo motto) e fare la volontà di Dio è: vivere il dinamismo della grazia divina che, si svela nell’azione e nel dono, attraverso la missione presso le persone sole e, maggiormente in difficoltà.

Maria Immacolata è per la Congregazione, un punto di riferimento importante poiché ha vissuto in pienezza, il suo cammino e, la sua missione di seguace di Gesù, ieri come oggi.

Vita di comunità, spiritualità e missione, sono tre aspetti importanti che, caratterizzano la vita delle Suore Blu, come spesso vengono denominate. Ai voti di Povertà, Castità, Obbedienza, aggiungono il quarto voto di consacrarsi totalmente alla causa delle persone emarginate e indifese.

Il monito di Emilie de Villeneuve è “andate senza esitare là dove la voce del povero vi chiama” ed è un monito per ogni religiosa. L’umiltà della fondatrice che, coordinò a lungo le sue figlie spirituali, spingendole a viaggiare nel mondo, la sua pazienza e, la fiducia in Dio e nella Vergine, il suo coraggio: nel cercare il Volto di Dio ovunque, si sono rafforzati nella prova, come si evince dalle “Memorie della Congregazione” nell’atto di Abbandono del 1837.

Emilie chiede la grazia: "che non ci sia un solo istante della mia vita che, non sia impegnato nell’esercizio del tuo puro e santo amore Signore Dio" e, fare la volontà di Dio è vivere il dinamismo della grazia divina, nell’azione e nel dono.

Lo spirito di Emilie è più che mai forte, ed è presente ieri come oggi, nei componenti della sua congregazione, eredi della sua professione, operanti in Europa, in Africa, nell’America Latina, in Asia.

Come lei stessa affermava “amo le missioni più di qualsiasi altra opera” perciò il lascito di Santa Giovanna Emilia de Villeneuve è quanto mai attuale e, il suo operato ieri come oggi, ci fa volgere lo sguardo verso il passato, per scorgere quella luce che si manifesta come segno indelebile e come esempio di santità di vita, volta al dono pieno di sè e, all'offerta silenziosa del quotidiano che si manifesta nell'apertura agli altri nella gratuità.

Emilie de Villeneuve donna visionaria e, religiosa del suo tempo, vissuta nel 19esimo secolo, tra la fine della Rivoluzione Francese e, in piena Rivoluzione Industriale ebbe il coraggio di difendere coloro i quali, la borghesia post-rivoluzionaria cercava di dimenticare cioè: i poveri, le prostitute, i carcerati, gli emarginati.

Il 19esimo secolo fù considerato nella storia un periodo di profonde trasformazioni e lotte: per le ideologie, per i diritti, per il riconoscimento dell’ identità e, della diversità dei ruoli, per la libertà politica e di espressione, da una parte i poveri, dall’altra la borghesia e la nobiltà, in un clima fortemente conflittuale pieno di contraddizioni dove le donne povere, talvolta erano costrette a prostituirsi per vivere o, venivano reclutate dall’industria e, sottopagate e, i bambini venivano sfruttati dal mercato del lavoro con salari da fame.

Perciò alcune di loro si ribellarono e con, coraggio durante la Rivoluzione sostennero moralmente i sacerdoti, aiutandoli a ricostruire le parrocchie, assicurando il catechismo e, affrontando gli effetti del Capitalismo dilagante con, pathos e, azione e perciò le loro grida, si levarono forti per avere riconosciute meno ore di lavoro, il diritto di espressione artistica e, numerose di loro (sensibili anche al clamore dei più deboli si misero al loro servizio, arricchendo la vita e la storia della Chiesa) facendo nascere anche numerose fondazioni e, quello che si conosce come fenomeno della “femminilizzazione del cattolicesimo”.

Emilie prima come donna visionaria, poi come religiosa del suo tempo, si fece carico di questa eredità perciò il suo esempio di vita, orientata al dono pieno di sé nella semplicità del quotidiano, rischiara il nostro presente della luce dello spirito di misericordia, unità e carità che ha attuato nel suo cammino di fede Emilie de Villeneuve; temi questi ricorrenti e tanto cari a Papa Francesco che, ci ricorda nella sua lettera apostolica “Misericordia et Misera” a conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia che “la misericordia inizia nel compiacere, rispettare e, rivalutare la dignità di ogni persona umana e, in primis la figura della donna”.

La misericordia che, intende Papa Francesco è “universale come la sua visione della Chiesa e dura in eterno, di generazione in generazione abbracciando diverse culture (…) e trasforma “e ancora il Santo Padre ci parla di una ”cultura della misericordia, della condivisione comune” e di una dimensione “artigianale” della misericordia che, si realizza individualmente, attraverso la carità rivolta ai poveri e ai “tanti bambini e bambine che subiscono violenze e chiedono di essere liberati dalle schiavitù del mondo contemporaneo” chiedendo per tutti pace, unità anche attraverso la sua instancabile e, costante dedizione al dialogo tra le religioni che, svolge da almeno due decenni e, ancora amore incondizionato e, speranza nel futuro.

Così a ragione si può dire che: Il tema di richiamo di Emilie de Villeneuve ieri come oggi è, quello di una storia d’amore di grande attualità che, tesse le sue trame su di un tessuto antico sfidando secoli di storia.

Se l’amore è ovunque e percorre le strade del mondo, questa storia è attuale poiché è anche quella di molte e, tante donne dei svariati continenti che, ieri come oggi, hanno seguito l’esempio lasciato in eredità, dall’opera di Emilie de Villeneuve e, l’hanno scelta come madre e iniziatrice di vita. Santa Giovanna Emilia de Villeneuve si spegnerà il 2 ottobre 1854 a 43 anni (festa dei Santi Angeli Custodi) a cui Emilie de Villeneuve si rivolgeva per invocarne la protezione, morirà di colera e febbre miliare.

La celebrazione di beatificazione, classificata come causa storica, si è svolta a Castres il 5 luglio 2009, presieduta dal cardinal Angelo Amato, Prefetto delle Cause dei Santi, in qualità d’inviato di papa Benedetto XVI è canonizzata da Papa Francesco a Roma il 17 maggio 2015. Le sue spoglie sono custodite nel giardino della Casa madre della Congregazione a Castres ai piedi di una statua della Madonna che lei invocava come “Notre Dame du Prompt Secours”.

La Casa generalizia ha sede a Roma in quella che è anche la casa per ferie «Il Romitello».


Per attingere informazioni utili si può consultare il sito: www.ciccastres-it.net ; www.noidonne.org; www.ktotv.com/video/00095357/la-canonisation-de-jeanne-emilie-de-villeneuve


Domenica Ricci

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