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Prima Pagina Donne (31/12/2015 - 10/1/2016)

Prima Pagina Donne (31/12/2015 - 10/1/2016)

Le figure femminili ,valorizzate nel discorso del Presidente Mattarella, gli angosciosi fatti di Colonia l'uccisione della Sindaca messicana che aveva dichiarata guerra ai narcotrafficanti, le vicende della sindaca di QUARTO ,le troppe morti di parto

Lunedi, 11/01/2016 - Prima Pagina Donne 1  (31/12/2015 - 10/1/2016)

Dopo un paio di settimane di riposo dallo scrivere la mia sintetica rassegna stampa settimanale, che ha coinciso con le feste, nel reiniziare, spero col gradimento di chi mi segue, ho voluto includere non a caso l’ultimo giorno dell’anno 2015, quello in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato agli italiani e alle italiane.

Senza entrare nel merito di un saluto che a me è piaciuto senza se o ma e di cui molto hanno riportato i giornali, è impossibile dal mio osservatorio non rimarcare la scelta di citare quattro donne, protagoniste nel 2015, come esempi di onore e successo italiano. Onore che Mattarella ha voluto dedicare a Valeria Solesin, la giovane uccisa a Parigi nella strage dei terroristi e di cui abbiamo, anche attraverso i genitori, la consistenza, il valore di studentessa, di persona, figlia della nostra epoca fatta di tante/i giovani che si danno da fare per trovare la loro strada con coraggio, professionalità e umanità. Onore e successo professionale di spessore mondiale che riguarda Fabiola Giannotti nuovo direttore del Cern di Ginevra, l’astronauta Samantha Cristoforetti e Nicole Orlando, l’atleta paraolimpica che ha vinto 4 medaglie d’oro. La scelta del Presidente, assolutamente non casuale, è stata importante se consideriamo come non sia più che mai scontato il rispetto e il riconoscimento “garantito” alle donne.

E a conferma drammatica di questo, solo alcuni giorno dopo l’accaduto, si è saputo che qualche ora dopo il discorso del nostro Presidente, in Germania a Colonia più di mille uomini, dicono le cronache, in maggioranza ma non esclusivamente rifugiati, hanno molestato, assalito donne che festeggiavano la fine dell’anno. Molestie che secondo le centinaia di denunce arrivate anche da altre città hanno riguardato persino lo stupro. L’episodio, che dilaga da giorni sui giornali, pur toccando una vastissima problematica politica che investe le politiche della Merkel - occasione per la destra di attaccarla violentemente, della Sindaco di Colonia che si era schierata con la Merkel nei mesi passati in termini d’accoglienza , dei comportamenti della polizia il cui responsabile si è dimesso - ripropone innanzitutto la considerazione e “il valore” del rispetto che per troppi uomini non è dovuto alle donne. L’episodio, gravissimo per la sua dimensione e gestione, ha aperto un dibattito che in alcuni casi vediamo coinvolgere giudizi che aprono persino il rapporto tra le donne tedesche e i loro uomini. Una serie di avvenimenti hanno di fatto riaperto il tema della donna del suo corpo, del suo ruolo in molte società e culture e in tante situazione il suo coraggio di voler essere protagonista, in altre l’impotenza a misurarsi.

E a proposito di coraggio e di dolore,  una notizia che ha macchiato i primi giorni dell’anno ha riguardato l’uccisione in Messico,  ad appena due giorni dalla sua nomina a sindaca della città di Temixco, di Gisella Mota. La giovane donna che sin da bambina aveva sognato quell’incarico per dichiarare guerra ai narcotrafficanti a questi personaggi doveva far una tale paura al punto di eliminarla subito. E credo che questo vorrebbe che si dicesse di lei: che opporsi ha un senso sempre. E forse qualcosa di analogo vorrebbe che si dicesse di lei Raquia Hassan, la giornalista curda uccisa dall’ISIS alcuni mesi fa e della cui esecuzione si è avuta notizia solo ora. Lei che da Raqqa assediata dall’Isis si era rifiutata di andare via continuando con ironia a denunciare gli jihadisti e la condizione drammatica di vita degli abitanti della città.

Tornando in Italia avvenimenti che hanno donne protagoniste non mancano e fra questi, nella cronaca, molti sono dolorosi o negativi. Decido di iniziare dall’attacco alla squadra di calcio a 5 che a Locri è stata intimidita perché chiudesse. Inizio da questa perché la notizia importante è che, nonostante l’attacco, le ragazze non mollano, superano la paura e nonostante il loro Presidente si sia dimesso hanno ottenuto tanta solidarietà concreta da far sperare che riusciranno a giocare e a trovare una nuova proprietà.

E a proposito di mollare o non mollare aspettiamo di sapere quale sarà la decisione della sindaca di Quarto in provincia di Napoli, Rosa Capuozzo, eletta col M5S e ora sospettata di avere ricevuoi “consapevolmente “ voti della Camorra. Invitata da molti a dimettersi per ora resiste. Non so certo come finirà, né sono in grado ovviamente di avere un'idea nel merito, ma credo che a fronte del sospetto farebbe bene a lasciare. La vicenda, in un paese dove episodi analoghi non sono certo rari, si è gonfiata perché - credo facendo un enorme errore - gli esponenti nazionali del M5S si sono descritti sempre come i duri e puri senza avere l’umiltà di pensare che sono parte di questa società e come tutti ne devono temere i troppo diffusi malanni che riguardano purtroppo anche loro, soprattutto considerata la loro crescita .

Rimanendo alle donne della politica, sempre più impegnata la ministra della salute Beatrice Lorenzin a “capire” attraverso gli ispettori da lei inviati le cause della morte di parto ultimamente di troppe donne. Ricordo per tutte Giovanna Lazzari, morta con la sua bambina e di cui la stampa ha divulgato tante foto quando, felice e solo pochi giorni prima, si mostrava orgogliosa del suo pancione con un cappello di Papà Natale in testa. Rimanendo alle ministre nuovi attacchi riguardano Maria Elena Boschi in quanto figlia di un vicedirettore della Banca Etruria .. Seguiremo gli avvenimenti …..memori del suo già tenuto forte e definirei coraggioso intervento di poche settimane fa alla Camera in risposta alla sfiducia richiesta nei suoi confronti. Soffermandomi ancora brevemente sulla cronaca, sento quasi il dovere di ricordare che già in questi primi giorni del 2016 altre donne sono state ucise: in Campania una madre con sua figlia di 4 anni e una giovane americana a Firenze .

L’esigenza di non essere più lunga mi porta a tagliare altre notizie “femminili” significative senza rinunciare però a sottolinearne ancora due. Nei giorni di festa trascorsi, sui social e in particolare su facebook, una foto è stata molto presente: quella delle combattenti curde riprese sorridenti, direi consapevoli della forza che esprimono e orgogliose del contributo, offrendo la loro vita, che stanno dando nella guerra all’Isis. Foto tanto condivisa forse perché immagine del coraggio e della speranza, in una battaglia assai dura di protagoniste pur minoritarie quantitativamente ma di qualità d’eccellenza. Infine un saluto a Silvana Pampanini, la grande attrice italiana che ci ha lasciato a più di 90 anni e di cui ogni ricordo ha sottolineato sì la bellezza e la bravura, ma la grande personalità di donna forte, ironica, determinata nella scelta del percorso di vita che ha condotto, lasciando una scia di rispetto e ammirazione oltre che di allegria presente in ogni parola di chi l’ha ricordata avendola conosciuta.

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