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Prima Pagina Donne (26 aprile 3 maggio 2015)

Prima Pagina Donne (26 aprile 3 maggio 2015)

La nascita della piccola nipote della bisnipote della Regina Elisabetta e la felicità degli Inglesi, lla madre di Baltimora che tira via il figlio dalla battaglia con la polizia, il Papa che valorizza le donne .. e telefona a Emma Bonino..

Domenica, 03/05/2015 - Prima Pagina Donne 18 (26 aprile 3 maggio 2015)

La nascita della bimba di William e Kate, di cui ancora non è noto il nome che le sarà dato, la creatura che ancora non sa di essere la quarta in linea di successione al trono d’Inghilterra e che ha di fatto alleggerito col suo venire al mondo le notizie che riempiono i giornali, ha generato anche la speranza nel premier David Cameron di averne positive conseguenze nei risultati elettorali. Le elezioni inglesi si svolgeranno mercoledì prossimo e si presentano molto difficili con 7 partiti in gara, fra cui l’incognita dei voti degli scozzesi, delusi da promesse non mantenute di Cameron e un forte rischio quindi per il Partito conservatore. E tornando allora alla piccola bimba, la felicità per la sua nascita, in un paese che alla favola della sua casa regnante è tanto affezionato, e che forse nella figlia di William vede un po’ il ritorno d’amore per la sua nonna Diana, fa sperare che, quasi fosse merito del governo in carica, si possano avere meno stravolgimenti politici. Incredibile ma possibile, viene da dire nell’unica monarchia che fra alti e bassi “regala” piccole parentesi da favola.

Tornando indietro in questa settimana su due eventi, più che su altri,  mi soffermo, per il significato che assumono, e non certo a mio parere, ma oggettivamente.

Seguendo l’ordine dato dal calendario: A Baltimora, organizzate in seguito all’ennesimo episodio di violenza che ha significato la morte di un giovane nero, Freddie Gray, venuto a mancare per la spina dorsale spezzata, dopo 5 giorni che era stato fermato dalla polizia, si sono scatenate manifestazioni irrefrenabili partite, contro la polizia, dalla parte più povera e abbandonata della città.

Ed ecco che sotto i riflettori di una cinepresa viene girata la scena che ha fatto il giro del mondo e ha aperto infinite riflessioni. Una madre, Toya Graham, visto suo figlio Michael fra coloro che attaccavano la polizia, non si è fatta scrupoli ed è corsa non solo a prenderlo ma usando i metodi tradizionali ed ora forse divenuti davvero desueti: strattonandolo, tirandolo e una volta avremmo detto “sculacciandolo”, lo ha tolto dalla mischia. Divenuta famosa a sua insaputa e generatrice di riflessioni sulla ”madre” nella sua funzione più mitica, pluri intervistata ha dichiarato che,il suo unico figlio maschio “non voleva certo finisse come Freddie e spera abbia compreso la lezione. Le azioni e gli atti di questa madre assumono ancor più significato se si affiancano a molte dichiarazioni fra cui quella del pastore reverendo Washington della locale chiesa Battista che spiega come il ghetto di Baltimora, la parte più povera e degradata della città, condanna la violenza che si è scatenata, perché l’obiettivo non è distruggere ma costruire. Questo non significa assolvere la polizia ma gestire altrimenti le denunce e i problemi di ingiustizia e permanenti problemi razziali. E così, passando ad altro, ancora una volta, direi al di là delle mie scelte di notizi, è la figura della madre ad imporsi nell’informazione, direi quasi ad incarnare oltre il suo stesso ruolo quello del rapporto conflitto tra lo stato, le istituzioni, i poteri, i cittadini e la famiglia, il privato, le persone con i loro storie i loro singoli destini. E proprio le persone, i singoli le loro vite spesso drammatiche come quelle di chi scompare in mare alla ricerca di una vita diversa, trovano in Papa Francesco, di cui voglio parlare, un grande avvocato difensore.

Ma l’argomento specifico che m’interessa rilevare è la determinazione con cui il Papa nell’udienza dell’ultimo mercoledì non abbia solo denunciato, ed è stato molto ricordata” l’ingiustizia” che le donne guadagnino meno degli uomini, ma con quella ironia che abbiamo imparato ad ascoltarlo, direi ha rotto un vero millenario tabù, segnalando “il maschilismo” che da Adamo in poi ha colpito le donne,  appunto.

Il primo uomo, infatti, rimproverato da Dio per aver mangiato la mela, disse che gliela aveva data EVA! Come dire che lui non aveva nessuna colpa. Come ringraziare il Papa di un riconoscimento così importante per le donne?! Penso sia interessante rifletterci e valutarne il grande spessore. E prima di “lasciare” il Papa mi piace citare la sua affettuosa telefonata a Emma Bonino per incoraggiarla a non mollare nel combattere la sua malattia. Come non sentirci coinvolte da un modo così capace di guardare a ogni essere come fosse il più importante. Per aiutarci a capirlo e ad apprezzare qualcosa che nella fretta della vita scordiamo, aiuta la gioia dei volti di quei soccorritori che in Nepal davanti a migliaia di morti e alla fatica indicibile dei soccorsi, sembrano ritrovare intatte energie e speranze a fronte della soddisfazione di chi sono riusciti a estrarre dalle macerie, come è accaduto in questa domenica, a sette giorni dal sisma.

Rimandando alla prossima settimana altre notizie legate a fatti di cronaca o a donne impegnate nella politica, una piccola chicca legata all’EXPO e alla sua apertura (di cui avremo tanto tempo per parlare e di cui vi è sicuramente noto se non tutto tanto di quanto avvenuto) mi piace citarla avendola letta sulla stampa e trovandola molto carina. Alla Scala dove in occasione dell’apertura dell’EXPO è stata rappresentata, con enorme successo, la Turandot di Puccini, peraltro tragica storia d’amore dai toni di favola o leggenda, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è recato accompagnato dalla moglie e da sua figlia Ester, che riportando il simpatico commento di un giornale, è presumibile che fra tanti ospiti importanti fosse fra quelli /e più attenti/e e preparate/i a seguire la musica e il canto di tanta opera di Puccini perché già impegnata, con passione, nonostante la sua giovane età, in un coro a Firenze.

Alla prossima.

ortensipaola@tiscali.it

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