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Non è un paese per mamme: spunti per una rivoluzione

Non è un paese per mamme: spunti per una rivoluzione

Il libro di Paola Setti "Non è un paese per mamme. Appunti per una rivoluzione possibile" sul tema (irrisolto) della conciliazione

Venerdi, 11/10/2019 - E' uscito in libreria il 10 ottobre il libro di Paola Setti "Non è un paese per mamme. Appunti per una rivoluzione possibile" (ed All Around), raccolta di "esperienze e testimonianze  sulle mamme in Italia, lavoratrici e non, partendo dalla questione maternità/lavoro e allargando lo sguardo alla parità di genere. Ci sono anche spunti per cambiare, con molte interviste. Il tentativo è aprire il dibattito su un tema più che noto, direi vissuto, ma ahinoi sempre irrisolto, e riflessioni utili a fare il punto su una questione (ancora) irrisolta per le donne: la conciliazione tra lavoro e famiglia".

Sarà anche un Paese di mammoni, ma l’Italia non è un Paese per mamme. Non lo è per il lavoro, sempre più difficile da conciliare con la famiglia a meno di non esser ricchi, o dotati di nonni da schiavizzare, o di ritrovarsi con i figli grandi senza averli visti crescere. Non lo è per i partner che le donne hanno a fianco, ancora così restii a condividere la fatica del lavoro di cura (figli, genitori, casa) da sfigurare malamente nel confronto con i maschi nord europei. Non lo è per i servizi che mancano, né per l’idea stessa di città. Non lo è, in ultima analisi, per un problema culturale. A dispetto di tante, troppe parole sulla maternità da parte di partiti e governi di tutti i colori, alle donne che fanno figli in Italia viene in sostanza detto: hai voluto la bicicletta? Adesso pedala. Da sola e in salita.

Ogni anno sono oltre 24mila le italiane che lasciano il lavoro per le difficoltà di conciliarlo con la famiglia. Una scelta a volte imposta o subdolamente indotta dal datore di lavoro, nonostante le leggi a sostegno della maternità, a partire dalla Costituzione. Altre volte volontaria, ma raramente vissuta con serenità. Con l’aggravante che sono le donne per prime a chiedere scusa per il disturbo, a licenziarsi o, peggio, a non fare figli. Quelle che il lavoro non lo perdono invece, lo mantengono pagando un prezzo altissimo in termini di tempo con i propri figli e di tempo per sé.
Un grande tema tutto italiano, che incide negativamente sul già basso tasso demografico (1,3 figli per donna) e che Paola Setti affronta allargando lo sguardo alla più generale (e irrisolta) questione della parità di genere, con dati e testimonianze.

Come se ne esce? Questo libro è un viaggio nella vita delle lavoratrici, mamme e non, attraverso i loro racconti. Ma è anche il tentativo di fornire spunti per fare la rivoluzione, con interviste le più svariate: il grande manager e la femminista, l'esperta di allattamento e il giuslavorista, la studiosa di demografia e quella di politiche di welfare, passando attraverso punti di vista “laterali”, dall’architetto che suggerisce di ridisegnare città e abitazioni alla preside che ha “inventato” la scuola nel difficile quartiere del Brancaccio a Palermo, togliendo i bambini dalla strada e mettendo dietro ai banchi anche le loro mamme.

“Non è un paese per mamme, appunti per una rivoluzione possibile” è un grande laboratorio per il cambiamento, scritto in modo vivace e graffiante, con esperienze raccolte su e giù per il paese mammone che non ama le mamme.

Paola Setti, giornalista, è nata a Genova. Ha lavorato per vent’anni in agenzie di stampa e quotidiani. Poi ha fatto il Cammino di Santiago. Oggi ha due figli, un marito e un cane. Questo è il suo primo libro.

Paola Setti
"Non è un paese per mamme. Appunti per una rivoluzione possibile"
di Paola Setti
con prefazione di Paola Tavella
Pagg. 224 - Euro 15,00
ed All Around


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