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Noi Rete Donne al Consiglio Superiore della Magistratura

Noi Rete Donne al Consiglio Superiore della Magistratura

Nella riforma del CSM introdurre meccanismi per il riequilibrio del genere meno rappresentato

Mercoledi, 03/06/2020 - Roma, 3 giugno 2020. A nome di Noi Rete Donne, associazione femminile che da oltre un decennio è impegnata sui temi della Democrazia paritaria, esprimiamo la nostra preoccupazione rispetto alle notizie che ci giungono a proposito della riforma della legge elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura di cui si sta discutendo in questi giorni.
Apprendiamo infatti, da vari organi di stampa, che la bozza della riforma prevede l’introduzione di meccanismi insufficienti per il riequilibrio del genere meno rappresentato per realizzare una reale parità di genere all’interno del CSM.
Vogliamo ribadire che la scarsa presenza delle donne in tutti i luoghi decisionali, e fra questi, l’Organo di autogoverno della Magistratura, impedisce il raggiungimento di una effettiva e piena democrazia nel nostro Paese.
Ricordando che la Magistratura è composta oggi per il 53,8% da donne, condividiamo la preoccupazione espressa dall’ Associazione Donne Magistrato Italiane (ADMI), rivolta al Presidente della Repubblica e Presidente del CSM, in cui si chiede di affrontare la riforma considerando primaria l’introduzione di norme che garantiscano la presenza paritaria o di almeno il 40% di rappresentanza delle donne nell’Organo di autogoverno per tre consiliature.
Il principio di eguaglianza e pari opportunità per uomini e donne, è garantito dalla nostra Costituzione agli artt. 3, 51 e 117, e che la rimozione degli ostacoli è compito primario della Repubblica.
Non vorremmo che, ancora una volta, non venisse considerata imprescindibile la rappresentanza femminile e chiediamo quindi un’assunzione di responsabilità in un momento così importante e delicato per la Magistratura Italiana. Si tratta di una ‘emergenza’ democratica: la riforma della legge elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura deve soddisfare i criteri di autonomia, indipendenza, imparzialità e buon funzionamento dell’Istituzione, ma deve anche prevedere modalità tali da consentire il rispetto della piena integrazione delle donne nei processi decisionali di questo organismo.

NOI RETE DONNE
Marisa Rodano, Daniela Carlà, Laura Onofri

danielacarla2@gmail.com l.onofri@hotmail.it

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