Molestie morali. Se incontri il cannibale uccidilo, il libro di Simonetta Ramogida
Edito da Gangemi, il libro parla della violenza dallo straining al cyberbullismo, il Me Too e il femminicidio
Mercoledi, 25/11/2020 - Riceviamo e pubblichiamo
Le forme delle violenze morali. Sempre diverse ma sempre uguali a se stesse che si chiamino stalking, straining, mobbing o bossing oppure gaslighting, bulling, cyberbullismo, fino alle persecuzioni psicologiche, alle violenze sessuali e il Me Too le ha testimoniate, fino alla morte, al femminicidio. Anna attraversa questo campo minato e ripensa a quel confessionale, a don Mario. Poi tutto intorno si fa più opaco, i contorni sfumati, fino all’incontro che salva la vita, diventa di nuovo tutto trasparente, nitido, la messa a fuoco precisa consente finalmente la rinascita. Anna apre la sua mente e il cuore ad un’esperienza che non avrebbe mai considerato. La dottoressa Ilaria che viene da lontano la accompagna alla ricerca di sé in un viaggio a ritroso nei luoghi in cui, senza saperlo, si era persa. Un romanzo per tessere il filo rosso che lega ogni forma di violenza perchè in ognuna c'è una vittima ed un altro soggetto in posizione di superiorità.
La Gangemi editore, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, pubblica: Molestie Morali. Se incontri il cannibale uccidilo, di Simonetta Ramogida, giornalista e scrittrice, con la Prefazione di Laura Muscardin, regista e sceneggiatrice.
Un racconto con ritmo costante in un condensato di storie, suggestioni, emozioni, un viaggio nei luoghi dell'anima alla ricerca del sè. Una esperienza di psicoterapia ericksoniana diviene l'espediente per disegnare quel file rouge che lega forse quasi tutte le forme di violenza.
Il ricordo di bambina della protagonista Anna, di don Mario e del confessionale rappresenta solo il primo incontro con le molestie. Il bullismo della sua amica Angela rappresenta ancora un nuovo episodio di molestie a cui Anna non poteva proprio essere preparata. E poi il lavoro. Il finale però è lieve: Anna "uccide" il suo cannibale, in senso metaforico naturalmente. Vuoi essere felice o vuoi avere ragione? Continua come una ninna nanna che si perpetua ogni sera l'invito della sua dottoressa.
Anna sceglie di essere felice, non ha bisogno di vendette e anche se è successo proprio a lei riesce a guardare il mondo attorno ancora con quegli occhi pieni di stupore, di magia, di emozione.
La stessa della Brunetta quando per la prima volta scende dal Treno della Felicità e cambia per sempre la sua vita. Uguale a quello di nonno Ettore che rivede la sua figlioletta 48 ore dopo il terremoto di San Lorenzo a Roma il 19 luglio del 1943 e le dice solo: "Ora papa' ti compra il gelato". Lo stesso di suo padre, che riuscì a scappare dai nazifascisti nascondendosi lungo il dorso di un rigagnolo mentre era andato a cercare generi di prima necessità per sè e per la sua famiglia a Norcia, in Umbria, con i suoi amici Angelo e Luciano.
Già, Luciano, un omone grande dal cuore d'oro con la faccia ferita da una mina durante la seconda guerra mondiale. Aveva immortalato suo nonno, per la prima volta in Abruzzo, dove erano andati in vacanza sulla neve. Nonno Ettore era un invalido della prima guerra mondiale, era tornato a Roma con un ginocchio spappolato e non aveva potuto lavorare più. Quando Anna già adulta vide per la prima volta quella foto che ritraeva proprio lei bambina, con il nonno, pensò che quella immagine era magica. era stata scattata da un invalido della seconda guerra mondiale, e ritraeva un invalido della prima guerra mondiale.
Il libro contiene anche un Glossario, perchè il problema delle molestie è sempre nella difficoltà a riconoscerle. L'importante è chiedere aiuto. Il libro è già disponibile su: http://www.gangemieditore.it
Dell'autrice anche il libro pubblicato nel 2015, Roma Città Aperta Vito Annicchiarico racconta il set con Anna Magnani Aldo Fabrizi Roberto Rossellini
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