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Medicina neutra, addio.

Medicina neutra, addio.

MEDICINA DI GENERE/3 - Un cospicuo volume “La salute di genere in Toscana” (novembre 2013) realizzato dall’Agenzia Regionale di Sanità

Bartolini Tiziana Domenica, 31/08/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2014

Una raccolta di contributi epidemiologici sulla salute di genere in Toscana, partendo dalla premessa che la Medicina di Genere “non si limita ad evidenziare le differenze biologiche uomo/donna, ma cerca nuovi prototipi di salute… riconoscendo le somiglianze per arrivare all’obbiettivo dell’equità di cura”. È il cospicuo volume “La salute di genere in Toscana” (novembre 2013) realizzato dall’Agenzia Regionale di Sanità nell’ambito della collana Documenti ARS e che contiene contributi di decine di specialisti ed esperti che operano nelle strutture sanitarie della regione - e non solo -. Il volume “nasce dall’intuizione di alcune studiose toscane… che hanno convinto l’Assessore al Diritto alla salute della Regione ad inserire nel Piano sanitario regionale le problematiche di genere quale momento qualificante dell’assistenza nella regione” scrive Antonio Prati, vicepresidente del Consiglio sanitario regionale nella Premessa. E la ricchezza dei temi trattati negli otto capitoli in 380 pagine è la conferma che gli argomenti, i dati e le evidenze erano tante e tali da richiedere che il patrimonio di conoscenze cumulato non fosse disperso e, anzi, messo a disposizione di addetti ai lavori - e non solo - e nella più vasta condivisione possibile. I capitoli contengono dati statistici relativi alla regione contestualizzati nel quadro nazionale e i settori affrontati sono molteplici: dalla salute mentale alla prevenzione, dalle malattie infettive a quelle rare, dagli stili di vita alle medicine complementari. Nell’ultimo capitolo - finalizzato alla gestione efficiente del paziente in funzione dei suoi problemi clinici nell’ottica della personalizzazione delle cure - si parla della formazione a partire dalle 4P della medicina: predittiva, preventiva, partecipativa, personalizzata. Poiché l’orizzonte in cui si muove la medicina del futuro è la conoscenza della singola persona e il rispetto delle differenze, l’attenzione al genere è un’ottima base di partenza.

Tiziana Bartolini

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