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MARGARET THATCHER

MARGARET THATCHER

Per me la Iron Lady era ormai la splendida Meryl Streep con l'Alzeihmer e ne avevo pena....

Mercoledi, 10/04/2013 - Per me la Iron Lady era ormai la splendida Meryl Streep con l'Alzeihmer e ne avevo pena. Vedendo i necrologi, trovo strani i brindisi di uomini di sinistra che non sono riusciti a farle perdere tre elezioni (e non dimentichiamo che Tony Blair fece di peggio) e che non si sono mai dati a manifestazioni di gaudio per la morte di un nemico politico; perché mai oggi si vendicano per questa Governante (metto la maiuscola per evitare equivoci) che li aveva pesantemente mortificati? E' stata, infatti, l'esempio massimo del sempre frainteso (anche dalle donne) valore femminile quando si rende uguale al modello maschile. Qualcuno/a a cui non piace la verità, la chiama parità politica. Margaret credeva che doveva essere così: non aveva detto che, se c'era da far chiacchiere, si sceglie un uomo e una donna solo per fare? Quella la sola differenza: lei "faceva". Anche per dare alle donne le pari opportunità; in tali casi i suoi ministri masticavano amaro. Era stato perfino divertente quando sventò il tentativo nazionalista dei generali argentini di appropriarsi delle isole Falkland/Malvinas (isole a un tiro di schioppo dall'Argentina, ma in cui si parla solo inglese): con il suo decisionismo strategico fulmineo mandò a fondo l'incrociatore Belgrano e insieme la giunta militare, riaprendo la via democratica allo sventurato paese dei trentamila desaparecidos. Quel giorno gli anglosassoni tutti esaltati neanche fosse tornato Nelson. Invece, era stata una donna. Una che aveva assimilato la cultura guerriera e il senso del potere dei maschi mantenendo di femminile l'aspetto e la determinazione. L'assenso soggettivo all'omologazione - che in qualche modo assorbiamo tutte attraverso l'egemonia del neutro fin dai libri scolastici - nell'ambito politico produce Margaret, se l'interessata ha una marcia in più. Anche la storia parlamentare italiana ha una bella galleria di omologate; ma le nostre appartengono alla serie sacrificale subalterna: l'amore per il partito come quello per il partner, anche se ti picchia lo segui.

A commemorazione un aneddoto: un otto marzo le parlamentari vennero invitate al Quirinale. Era presidente Pertini, che incominciò la tirata dei complimenti per i successi delle donne in politica: Golda Meir, Indira Gandhi, adesso Margaret Thatcher. Una interruppe "Beh, tutti sanno che la Thatcher è un uomo". E Pertini: "Eh no, mia cara. Io l'ho vista da vicino ed è una bella donnotta". Adesso Margaret ne riderà con lui.... da pari a pari ma, in più, seduttiva.

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