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Mara Longhin. La sfida etica

Mara Longhin. La sfida etica

CIA/Donne in Campo. SPECIALE EXPO 2015 - La testimonianza di Mara Longhin, presidente di Donne in Campo. La compatibilità tra reddito e rispetto per l’ambiente e le persone

Redazione Mercoledi, 01/07/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2015

“Ci misuriamo costantemente sul filo del binomio etica e business. L’ambizione è dimostrare non solo che le due categorie non sono incompatibili fra di loro ma che, tenendole insieme, si può contemporaneamente produrre reddito e incentivare il territorio avendo cura della salute, dell’ambiente, della biodiversità, della cultura rurale”. Mara Longhin è Presidente nazionale di Donne in Campo della CIA dal 2007 e lavora da sempre in agricoltura. Con determinazione e chiarezza di intenti affronta giorno per giorno le complessità di gestione di un’impresa familiare fondata ex novo nel 1997 a Campagna Lupia (Ve) e che oggi conta circa 150 capi di bestiame, un caseificio aziendale gestito insieme alla sorella con annesso spaccio di vendita diretta, un’attività consolidata di scuola in fattoria.

Come riesce un’azienda di medie dimensioni a coniugare etica e reddito?

Ci vuole impegno e convinzione, ma si può se ci si basa sul rispetto di alcuni valori fondanti. Che sono poi i valori del mondo contadino che è sempre riuscito a tenere insieme le sue culture antiche e profonde e il reddito senza contrapporre mai questi due elementi.



A cosa si riferisce Donne in Campo quando parla di etica?

L’etica può divenire un punto di forza, può fare la differenza ed essere innovazione autentica. Una definizione, tra le tante possibili, è questa: “la ricerca di uno o più criteri che consentano all’individuo di gestire adeguatamente la propria libertà nel rispetto degli altri”. Il nostro non é un mondo facile perché siamo pienamente imprenditrici, ma è possibile puntare ad un giusto reddito difendendo i valori del mondo contadino. Crediamo fermamente in alcuni valori come la salvaguardia e il rispetto del territorio e del paesaggio, la valorizzazione delle tradizioni. Come Donne in Campo siamo anche riuscite ad affermarenel nostro Sistema Confederale alcuni principi a noi cari: penso alla difesa della biodiversità o all’importanza della vendita diretta, alla diffusione della multifunzionalità o dell'agricoltura sociale. Sono valori che ormai sono parte integrante di una visione comune e sono diventati strategici perché rappresentano reddito per le nostre aziende e restituiscono un ruolo centrale all’agricoltura. In questi anni abbiamo fatto un lavoro importante e nel sostenere il protagonismo delle donne agricoltrici.

Le donne, quindi, sono protagoniste…

Certo! Rappresentano un capitale umano da incrementare e apprezzare. L’imprenditrice agricola in particolare giocherà un ruolo decisivo per opportunità di sviluppo e modernizzazione nel territorio agricolo e rurale.



Con quali obiettivi?

Le performances delle nostre aziende le misuriamo in prosperità economica, qualità ambientale ed equità sociale, conseguenze e motori di un circolo virtuoso di cui, alla lunga, tutta la società trae benefici. Sappiamo bene, quindi, cosa vogliamo e cosa intendiamo quando proponiamo questo come modello. Lo abbiamo sperimentato e ne abbiamo testato i vantaggi. Pensiamo che proporre valori sia, oggi, la risposta ad un enorme bisogno della società, soprattutto delle giovani generazioni. E riteniamo importante proporre questi valori prima di tutto con l’esempio dei comportamenti quotidiani. Vogliamo insegnare ciò che siamo e ciò che facciamo, ancor prima di ciò che sappiamo!



Come donne non deve essere facile far passare una vostra visione, le vostre idee. Come riuscite?

Come agricoltrici abbiamo maturato una grande professionalità che punta alla necessità di un impatto economico, ambientale e sociale positivo. Di strada ne abbiamo fatta e possiamo dire di essere riuscite a far pesare la visione di genere, che oggi è diventata irrinunciabile, proprio perché è portatrice di diversità. È l’affermazione che la diversità è un valore non solo nel mondo biologico ma anche in quello economico e sociale. Noi lo abbiamo fatto cercando di essere ai tavoli dove si discute e si decide. La base di partenza, però, è stata la nostra consapevolezza delle difficoltà. Questo ci ha rese più forti.

 



Alla Vaccheria. È il nome dell'azienda agricola che produce latte alimentare alta qualità. La produzione per l'80% é conferito alla cooperativa e il restante diventa prelibato formaggio fresco a latte crudo: stracchino, caciottine varie e mozzarelle filate a mano. La 'casara' é Sonia, la sorella di Mara, che condivide la conduzione dell'azienda e che "ha imparato a fare formaggi da un casaro che in due anni le ha trasferito la sua arte, perché di arte si tratta e non solo di mestiere". Il formaggio é interamente destinato alla vendita diretta e lo si può trovare o in azienda o nei mercati contadini della Riviera del Brenta. La filiera corta è più che garantita, come la qualità e la prelibatezza. "Siamo autorizzati a lavorare latte crudo, cioè senza pastorizzazione, una lavorazione che l'industria non può fare. Per questo tipo di prodotto occorre avere una capacità di gestire l’allevamento con grande professionalità". L'azienda é di 40 ettari e della produzione del foraggio, che diventa l'alimento per le vacche, si occupano i mariti di Mara e Sonia.



DONNE IN CAMPO: chi, cosa, perché

Donne in Campo-Cia:

• è la principale associazione italiana di imprenditrici e donne dell’agricoltura che crea ‘reti’ di donne sul territorio rurale, tesse relazioni tra le aziende e costruisce comunità e gruppi locali;

• vuole ripristinare un sano ed equilibrato rapporto con l’ambiente e una piena e libera espressione delle capacità imprenditoriali delle agricoltrici e degli agricoltori italiani/e;

• è impegnata nella valorizzazione di tutti i metodi di produzione agricola ecocompatibili con particolare attenzione alla salvaguardia della stabilità e alla fertilità dei suoli;

• vuole introdurre con la ricerca innovazioni culturali, di processo, di prodotto e di diversificazione delle attività aziendali a integrazione del reddito;

• intende trasmettere alle nuove generazioni i valori dell’agricoltura con le fattorie didattiche;

• tramanda le culture locali e le tradizioni alle nuove generazioni, perché non muoiano le mille culture che hanno animato il nostro paese;

• amano la terra e amano l’Italia in quanto luogo che ha generato un’agricoltura -la nostra- che è visione del mondo, paesaggi inimitabili, bellezza, salute ed etica dei processi;

• vogliono un’agricoltura perno principale di un modo d’essere e di una sapienza individuale e collettiva apprezzato nel mondo e che mette insieme una straordinaria biodiversità, un forte senso del bello e una cultura alimentare incomparabile e diversificata in modo sorprendente.

Testo tratto dal sito www.donneincampo.it



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