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Le nuove dipendenze: approcci integrati per affrontare il fenomeno

Le nuove dipendenze: approcci integrati per affrontare il fenomeno

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un profondo mutamento socio-culturale nel quale si sono insidiati alcuni comportamenti che hanno rappresentato e rappresentano tuttora, l’ oggetto di studio di professioni psico-sociali e non solo: si tratta del

Martedi, 19/02/2013 - Le nuove dipendenze: approcci integrati per affrontare il fenomeno

di Renata Di Leo



Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un profondo mutamento socio-culturale nel quale si sono insidiati alcuni comportamenti che hanno rappresentato e rappresentano tuttora, l’ oggetto di studio di professioni psico-sociali e non solo: si tratta delle nuove dipendenze, quelle senza sostanze.

Tale atteggiamento è relativo all’ idea di non poter fare a meno di alcune cose, "prodotti" e di dover rinunciare a fare qualcosa, "comportamenti".

La società consumistica, ha portato l’individuo a sviluppare comportamenti di dipendenza verso prodotti o modi di agire, rendendo sempre più virtuale il limite tra realtà e desiderio e aumentando sempre più incertezze e disorientamento.

La sovrapposizione dei bisogni relativi a quelli fondamentali , ha trasformato anche le relazioni umane, facendo avvicinare anche queste ultime ad una dimensione consumistica ed utilitaristica.

Esse ci rivelano chiaramente che le trasformazioni della nostra epoca hanno determinato cambiamenti significativi negli stili di vita individuali e collettivi, generando nuovo benessere ma anche falsi bisogni; tutto ciò induce alla ricerca della gratificazione immediata e all’ eliminazione di stress, vuoto e noia.

Il dibattito scientifico circa le nuove dipendenze, effettivamente aperto e vivace, mostra la problematicità di questo argomento. Come abbiamo detto, esse non riguardano l'uso o l'abuso di sostanze, ma comportamenti e relazioni disfunzionali e problematici riferiti a oggetti, attività, stili di vita, gestione del tempo, consumi, difficoltà relazionali.

Le nuove dipendenze si sono poste, negli ultimi anni, all’ attenzione dei clinici con sempre maggiore frequenza imponendo riflessioni e interventi terapeutici in merito sia all'uso problematico di internet, da parte di giovani o di soggetti con difficoltà relazionali o disturbi depressivi, sia per quanto riguarda il gioco d'azzardo, lo shopping compulsivo, le dipendenze da sesso, le dipendenze affettive e molte altre ancora.

Tali nuove dipendenze riguardano giovani, adulti, donne e uomini di tutte le fasce sociali, pertanto richiedono modelli di trattamento terapeutico specifici, individuali e di gruppo, che attraverso un approccio integrato, utilizzi strategie pertinenti al caso in questione.

Percorsi rieducativi, la psicoterapia, individuale o di gruppo, gruppi di auto-mutuo-aiuto che svolgono un ruolo di accoglienza e sostegno, rappresentano alcuni dei percorsi da attivare per fronteggiare queste nuove forme di dipendenza.

Inoltre, gli operatori dei diversi ambiti, sanitario, sociale, psicologico ed educativo, sono chiamati a fronteggiare il progressivo aumento di tali dipendenze; nel realizzare il loro programma di intervento, devono prevedere sostanzialmente una sinergia con i vari ambiti istituzionali e professionali in modo da implementare la un circolo virtuoso che favorisca una strategia di intervento a medio e lungo termine, appropriata per ogni singolo caso trattato.

Pertanto risulta essere prioritario anche un processo formativo per gli operatori coinvolti, questo garantirebbe di attrezzarsi e di aggiornarsi riguardo lo svolgimento della propria attività.

Sostanzialmente si può affermare che nel caso delle nuove dipendenze, la terapia che ha un peso maggiore, pare essere ancora la relazione, l'incontro, il gruppo, piuttosto che la sola medicalizzazione del fenomeno.

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