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L'amicizia, la vecchiaia e la diversità culturale. Nel film di Stephen Frears

L'amicizia, la vecchiaia e la diversità culturale. Nel film di Stephen Frears

'Vittoria e Abdul' è un film sull’amicizia, sulla vecchiaia e sull’incontro di due mondi opposti. Il ruolo fondamentale della cultura diversa

Lunedi, 30/10/2017 - Vittoria e Abdul

di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media



'Vittoria e Abdul' è un film su l’amicizia, su la vecchiaia, l’incontro di due mondi opposti, il ruolo fondamentale della cultura diversa.



E’ la straordinaria storia vera, dall’omonimo libro di Shrabani Basu, di un'inaspettata amicizia nata durante gli ultimi anni dell'incredibile regno della Regina Vittoria che firma il regista Stephen Frears.



Vittoria è una Regina giunta alla fine dei suoi anni, è una donna anziana che ha bisogno di aiuto per scendere dal letto e che si addormenta a tavola. Il figlio aspetta la sua dipartita per salire al trono, e lei rimane sola, imprigionata negli incubi dell’età.



Abdul Karim, umile impiegato indiano interpretato da Ali Fazal, poco più che ventenne, viene scelto per consegnarle un omaggio, in occasione del giubileo per i cinquant'anni del regno.



Viene scelto esclusivamente in virtù della sua altezza, cioè per puro caso.



Diventerà il servitore, poi il segretario e infine il "Munshi", il maestro spirituale, della regina e imperatrice. Sarà lui a far rinascere la Regina, sarà lei a rimetterlo al mondo.



La loro amicizia sarà così salda e intima da infastidire e spaventare la famiglia reale e la corte dei più prossimi al trono, al punto che il figlio, Edoardo VII, darà alla fiamme la loro corrispondenza e ogni testimonianza di quella relazione.



La scintilla che accende il fuoco in 'Vittoria e Abdul', e lo tiene vivo per tutta la durata del film, è quella dell'irriverenza.



Judi Dench, ad 82 anni, grande attrice di teatro inglese, cha a Hollywood ha ricevuto un Oscar solo grazie a 5 minuti scarsi di apparizione sul grande schermo nei panni della Regina Elisabetta, è ancora sullo schermo, nel ruolo della Regina Vittoria. Carica di autoironia, anche quando rappresenta la massima autorità nel Castello di Windsor.



Una relazione speciale mentre Regina Vittoria si addentra, sempre più a fatica, nel tunnel oscuro della vecchiaia finchè non incontra Abdul. Lo sguardo curioso e l'animo incline alla ribellione del ragazzo fanno breccia nel cuore dell'anziana monarca, stanca di protocolli e rituali di corte e di notizie funeste dalle colonie britanniche.



Affascinata dai racconti esotici e spensierati di Abdul, la Regina comincia a preferire la compagnia del domestico alla cerchia di barbosi e petulanti consiglieri reali. il giovane e inesperto commesso si ritrova d'un tratto assistente personale dell'imperatrice d'India in persona. E l'anno dopo addirittura insegnante e infine il "Munshi", il maestro spirituale, incaricato di istruirla sulle questioni indiane.



Ma la relazione sempre più intensa e controversa tra i due scatena una rivolta ai vertici della casa reale, che neanche la dispotica Vittoria, ormai alla soglia degli 82 anni, riuscirà a sedare tanto facilmente.



La loro amicizia sarà così salda e intima da infastidire e spaventare la famiglia reale e la corte dei più prossimi al trono, al punto che il figlio, Edoardo VII, darà alla fiamme la loro corrispondenza e ogni testimonianza di quella relazione.



I tempi sono perfettamente calibrati, lo humor inglese costantemente al centro e i buoni sentimenti



L’incontro di due mondi opposti, il ruolo fondamentale della cultura diversa, si fondono nell’amicizia.



Un'amicizia impossibile.



lo straniero non è sempre una minaccia.



L’Inghilterra colonialista deve piegarsi davanti a un uomo di colore, che si veste in modo bizzarro: un indiano alla corte della regina. Siamo a fine Ottocento, e l’indipendenza dell’India è ancora lontana.



Abdul era musulmano e di bassissimo ceto sociale, eppure divenne la persona più vicina alla monarca più potente della terra. In molti dissero che aveva perso la ragione



“Io sono irascibile, avida, di pessimo carattere e sgradevolmente attaccata al potere. Ma, di sicuro, pazza no!” così dice la Regina alla corte oppressiva.

Così i due vissero un’amicizia speciale.

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