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La meravigliosa storia di Trotula de Ruggiero, prima medica d’Europa

La meravigliosa storia di Trotula de Ruggiero, prima medica d’Europa

Studiosa e scienziata, fu dimenticata perché donna e poi riscoperta e valorizzata per le sue teorie e pratiche mediche

Giovedi, 15/04/2021 - I dettagli della vita di Trotula de Ruggiero, prima medica d’Europa, sono purtroppo sconosciuti.
Di lei si sa che visse attorno al 1050 nella città di Salerno, città aperta agli scambi economici e culturali con tutto il Mediterraneo, uno dei luoghi più vitali del mondo allora conosciuto.
Discendeva dall’antico casato “de Ruggiero” e, come membro della nobiltà, ebbe la possibilità di frequentare le scuole superiori e specializzarsi in medicina.
Sposò il medico Giovanni Plateario da cui ebbe due figli che continuarono l’attività del padre.
Il suo operato fu nella Scuola Medica di Salerno, il primo Centro di Cultura controllato dalla Chiesa e divenne talmente rinomata azienda a essere considerata la prima Università d‘Europa.
In quel luogo s’incominciò a tradurre dall’arabo in latino i testi di medicina degli antichi scienziati greci, rendendoli nuovamente accessibili agli studiosi occidentali.
Lo studio era aperto anche alle donne che lo frequentavano sia come studentesse che come insegnanti e Tratula era uno dei suoi membri.
Le sue lezioni furono incluse nel “DE AGRITUDINUM CURATIONE”, una raccolta degli insegnamenti dì sette grandi maestri dell’Università e collaborò con il marito ed i figli alla stesura di un trattato di medicina “PRACTICA BREVIS”.
Tratula ebbe idee innovative: considerava che la prevenzione fosse l’aspetto principale della medicina e propagava nuovi e per l’epoca insoliti metodi, sottolineando che l’igiene, l’alimentazione equilibrata e l’attività fisica rivestono per la salute.
Non ricorse quasi mai a pratiche medievali rivolte all’astrologia, alla preghiera e alla magia.
In caso di malattia consigliava trattamenti dolci che includevano bagni e massaggi, in luoghi dove i metodi radicali erano spesso utilizzati a quel tempo.
I suoi consigli erano di facile applicazione e accessibili anche alle persone meno abbienti.
Le sue conoscenze in campo ginecologico furono eccezionali e molte donne ricorrevano alle sue cure.
Fece nuove scoperte anche nel campo dell’ostetricia e delle malattie sessuali.
Cercò nuovi metodi per rendere il parto meno doloroso e anche il controllo delle nascite.
Si occupò del problema dell’infertilità, cercandone le cause non soltanto nelle donne, ma anche negli uomini, in contrasto con le teorie mediche dell’epoca.
Annotò queste scoperte nella sua opera più conosciuta nel “DE PASSIONIBUS MULIERUM CURANDARUM” ( sulle malattie delle donne) , diventò successivamente famosa col nome TROTULA MAJOR, quando venne pubblicato insieme al “DE ORNATU MULIERUM” (sui cosmetici), un trattato sulle malattie della pelle e sulla loro cura, detto “TROTULA MINOR”.
I due testi erano scritti in latino medievale, diffuso in tutta Europa.
Il primo le fu richiesto da una nobildonna, con lo scopo di rivolgersi alle donne “che non parlano volentieri delle loro malattie agli uomini, per un sentimento di pudore”.
La trattazione risulta molto straordinaria anche perché, per la prima volta, una medica parla esplicitamente di argomenti sessuali, senza nessun accento moralistico.
Accanto all’elaborazione teorica delle esperienze, nel testo si trovano numerosi esempi pratici.
Poiché Trotula conosceva gli insegnamenti di Ippocrate di Kos (460-377 a.C ) e di Claudio Galeno 129-200 d.C ), vi faceva riferimento nelle sue diagnosi e nei suoi trattamenti, agendo attraverso un’antica concezione della natura che legava le caratteristiche della persona all’intero cosmo.
Nel “TROTULA MINOR” l’autrice si occupa della bellezza: scrive di rimedi per il corpo, di pomate e di erbe medicamentose per il viso ed i capelli e dispensa consigli su come migliorare lo stato fisico con bagni e massaggi.
Questo argomento non rappresenta un aspetto frivolo dei suoi testi, per Trotula lo sguardo sulla bellezza di una donna ha a che fare con la filosofia della natura cui si ispira la sua arte medica: la bellezza è il segno di un corpo sano in armonia con l’universo.
Nel XIII secolo le idee e i trattamenti di Trotula erano conosciuti in tutta Europa e facevano già parte della tradizione popolare.
I suoi scritti vennero utilizzati fino al XVI secolo come testi classici presso le Scuole di Medicina più rinomate.
Il “TROTULA MAIOR”, in particolare, venne trascritto più volte nel corso del tempo subendo numerose modificazioni, inoltre come altri testi scritti da una donna, venne impropriamente attribuito ad autori di sesso maschile: ad un anonimo, al marito o ad un fantomatico medico “Trottus” .
Nel XIX secolo alcuni storici, tra cui il tedesco Karl Sudhoff, negarono la possibilità che una donna avesse potuto scrivere un’opera così importante e cancellarono la presenza di Trotula dalla storia della medicina.
La sua presenza fu però recuperata, con gli studi di fine Ottocento, dagli storici italiani per i quali l’autorità di Trotula e l’autenticità della “MULIERES SALERNITANAE” sono sempre state incontestabili.

Avendo una predisposizione a tutto ciò che rappresenta il mondo nel suo aspetto più sottile, riconoscendo il perché dietro ad ogni evento che viviamo ci sia un preciso disegno divino che porta solo al meglio, ritengo che TROTULA de RUGGIERO sia, anche per questo, una messaggera divina.
È stata la prima medica scienziata in Europa, ha studiato aspetti della donna e dell’uomo, mai affrontati in quegli anni, ritenuti tabù, argomenti supportati da studi che comprendono, anche l’aspetto di correlazione tra Madre Natura e il genere più intimo del genere umano, donando rimedi, per di più, naturali offrendo soluzioni semplici e alla portata di tutti, compreso i più bisognosi i quali si rivolgevano a lei per ogni tipo di problema fisico che psicologico.
In quei tempi erano argomenti troppo rivoluzionari, soprattutto perché era una donna ad averli studiati.
Il radicato maschilismo che c’era allora tra i medici portò a rifiutare categoricamente che una donna potesse aver scritto quei testi e la esclusero dall’ordine dei medici, come se non fosse mai esistita.
Ma dal momento che la verità deve venire sempre fuori, soprattutto se si tratta di divini rimedi ai quali chiunque può accedere, finalmente un gruppo di medici tedeschi, riconsegnarono a Trotula de Ruggiero il giusto riconoscimento portando, nuovamente, i suoi preziosi scritti a favore di tutti.
Un grande esempio che la donna quando vuole esprimere ciò che realmente è donando i suoi preziosi talenti attraverso la conoscenza e Madre Natura, crea miracoli.

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