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La luce che brilla sui tetti, il libro di Maria Giovanna Luini

La luce che brilla sui tetti, il libro di Maria Giovanna Luini

Una storia d'amore e amicizia in un ospedale oncologico, dove speranza e dolore convivono

Domenica, 19/06/2016 -
Ci sono libri cui ci si accinge con leggerezza, per il titolo, l'immagine di copertina, la sinossi. Epperò ti incuriosiscono per la biografia dell'autore, che non sempre è 'solo' uno scrittore, spesso, anzi sempre più spesso, fa un altro mestiere. E allora l'istinto suggerisce che tra quelle pagine si troverà 'altro'. E' il caso de La luce che brilla sui tetti (Tea), di Maria Giovanna Luini, narratrice, saggista e sceneggiatrice. Nonché medico, con specializzazione in senologia, per 15 anni consulente di Umberto Veronesi allo Ieo (Istituto Europeo Oncologico).

Luini narra di un incontro tra due professionisti, Andrea e Lucilla, in un ospedale oncologico del capoluogo lombardo in cui dolore e speranza alternano le giornate di professionisti e pazienti. Racconta di talenti, vocazioni, sogni, amicizie, invidie, pettegolezzi, competizioni. Quelle che ci sono un po' ovunque, in qualsiasi posto di lavoro, nessuno escluso.

Lo schema narrativo è semplice, senza troppi colpi di scena. Eppure rapisce. Perché il senso non sta tanto nella concatenazione dei fatti, ma in quel continuo bilanciamento tra vita e morte, potere e rinuncia, timori e presagi.

E' un libro che 'urta' la razionalità, che mette in discussione le certezze, che scava in quell'insondabile con cui noi tutti facciamo i conti quando perdiamo qualcuno, quando la morte entra con prepotenza nella nostra esistenza. «Cosa c'è dopo?», «Dove andrà chi non è più con noi?», «Ci manderà un segnale?». Anche il più cinico e disincantato di noi si è posto e si pone queste domande. Negarlo equivale a mentire.

Due, di fronte all'ignoto e alle sue manifestazioni, sono le strade praticabili: cercare e accogliere i segnali che arrivano soli, senza preavviso e in modalità inaspettate che possono addirittura impaurirci; convincerci che 'dopo' non c'è nulla, anzi c'è il nulla, sminuendo così la fede, il mistero, la spiritualità.

Luini è Master Reiki e tanto altro. La sua visione dell'esistenza, l'approccio olistico alla malattia, si colgono. L'autrice ci fa entrare in quel limbo di insicurezze, interrogativi, bilanci che danno un senso al percorso terreno. Tratta di volontà come risorsa per reagire ai traumi, psicologici e fisici, ma chiarisce, attraverso le parole dei protagonisti, che la medicina non va sostituita con altre prassi, che possono aggiungersi, che possono completare, che possono migliorare. Ma della scienza, della ricerca, della sperimentazione, non si può fare a meno. E questo è un messaggio fondamentale in tempi di guru e stregoni, che col proliferare del cancro, che falcidia famiglie, divulgano tesi ingannevoli, prima delle quali che 'volere è potere', che il tumore si può sconfiggere 'credendoci'. Ma la malattia non è una colpa, non è un castigo, non è una punizione. Guarire non è un merito, una virtù.

Ecco, Luini, con questo romanzo, invita il lettore a pacificarsi con la vita e con la morte. Con le proprie prerogative e i propri limiti. Con la consapevolezza, anche, che si può scegliere un modo felice per congedarsi. E insegna che in fondo, lasciando la porta aperta, nuove energie possono assumere le molteplici forme dell'amore.



Pagine: 288 - prezzo: € 15,00

Ebook: € 6,99

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