La Fondazione Pangea Onlus sul caso del bambino sottratto dalla madre a Pisa
Il Tribunale di Pisa ha stabilito che un bambino di 8 anni fosse trasferito forzatamente in Sicilia dal padre: una scelta contro il volere del bambino
Mercoledi, 16/06/2021 - Riceviamo e pubblichiamo "Gentile primo ministro Draghi, gentile ministre Cartabia, Lamorgese, Bonetti e ministro Orlando, come può uno Stato che ha ratificato la Convenzione sui diritti del fanciullo avallare ancora oggi situazioni come quanto è successo a Pisa, dove un bambino di 8 anni è stato prelevato in maniera forzata dalla propria abitazione e portato via dalla madre da 11 poliziotti insieme ai servizi sociali come se, rinchiuso in quella stanza, non ci fosse un bambino ma un criminale? Nel provvedimento del Tribunale di Pisa si stabilisce la collocazione presso l'abitazione del padre in Sicilia, dove il bimbo non aveva mai vissuto e dove si recava abitualmente e non voleva più andare. Nel provvedimento c’è il riferimento a quella “madre ostativa” senza tenere conto della volontà del minore e del perché questo bambino non sia più voluto andare in Sicilia dal padre. Siamo stanchi di sentir dire che le madri sono l'ostacolo alla giustizia. Non nascondiamoci sempre dietro a loro e dietro il principio di bigenitorialità. L'interesse superiore del minore dovrebbe essere l'ago della bilancia di ogni decisione relativa alla vita dei bambini".
E' cosi che Simona Lanzoni, vicepresidente di Fondazione Pangea, chiede ai ministri delle risposte rispetto a quanto successo ieri a Pisa. "Fondazione Pangea Onlus da sempre si occupa di tutelare i diritti dei bambini e delle bambine, crediamo nella giustizia pertanto chiediamo che lo Stato faccia la sua parte", conclude.
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