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La donna dello scrittore

La donna dello scrittore

Esistenze sospese tra la vita e la morte che si avvicina giorno dopo giorno o che può coglierli in maniera inattesa. Così come l'AMORE

Lunedi, 29/10/2018 - La donna dello scrittore
di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media

Questo film di Christian Petzold con Franz Rogowski, Paula Beer, Godehard Giese, Lilien Batman, Maryam Zaree è un film di tenerezza e di amore, nell’odio della guerra, dove ogni personaggio cerca di sopra vivere, continuando ad amare anche quando l’amore è impossibile o cedendo all’angoscia che la storia propone.

Tutto gira intorno a George un rifugiato tedesco, che è riuscito a raggiungere Marsiglia, sfuggendo alle truppe germaniche.

George scappa ed ha con sé i documenti, un visto per l'ambasciata messicana e il manoscritto di un romanzo di Weidel, uno scrittore che si è suicidato temendo di essere catturato.

Georg non volendo ha assunto la sua identità ed ora è alla ricerca di un passaggio su una nave americana.

L'incontro con Marie, una giovane donna che è in cerca del marito scomparso, che si rivelerà essere lo scrittore Weidel, e che nel frattempo si è legata a un medico, travolge la vita di Georg.

Ed ecco che tutto gira intorno a Marie. Tutti gli uomini la amano perdutamente, lo scrittore, il medico,lo stesso George e lei li ama a suo modo, tutti e nessuno, si lascia amare e non riesce a fuggire da nessuno di loro.

Tutto gira intorno a Richard, Marie, Driss, figlio di un compagno di fuga del protagonista che non ce l'ha fatta, a cui George con grande amore paterno canta la stessa canzone che gli cantava sua madre da piccolo, quella degli animali che vogliono tornare a casa, dalla formica all’elefante, gioca a pallone con lui, compra gelati ma non lo avverte che sta per andarsene. Anche le loro esistenze, del bambino e della madre muta, sono sospese tra la vita e la morte che si avvicina giorno dopo giorno o che può coglierli in maniera inattesa.

Tutto gira intorno agli altri profughi con pelli di colore e di migliaia di persone che stanno vivendo nell'apparente quiete di una solare città di mare. Dove donne, uomini e bambini aspirano a tornare a vivere nel senso pieno del termine e per riprendere in mano un destino che non riguarda solo loro

Tratto dal romanzo omonimo di Anna Seghers e cosceneggiato da Harun Farocki, nato nei Sudeti nel 1944 da genitori profughi, Petzold ha spostato la vicenda nel presente, evitando la ricostruzione d'epoca, offrendo così una nuova significazione alla storia, facendoci ripiombare in un passato purtroppo perfettamente riproducibile.

Il protagonista del libro era un comunista che cercava temporaneo rifugio in una 'zona libera'.

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