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La diversità come opportunità

La diversità come opportunità

Venerdì 16 ottobre 2020 alle 18.30 presentazione di "Vivere di.versi" di Cetty Costa a Roma presso la libreria Mondadori di piazza Cola di Rienzo con la giornalista Paola Bottero e la psicoterapeuta Deborak D'Antoni

Martedi, 13/10/2020 - Quando da piccola le chiedevano cosa volesse fare da grande, Cetty Costa rispondeva sempre la scrittrice e la mamma, un'insegnante coi piedi ben saldi per terra, alzava gli occhi al cielo nella speranza che prima o poi la risposta si trasformasse in avvocato, medico o cose del genere. Oggi fa la scrittrice, gira l'Italia per presentare i suoi libri e, quotidianamente vende case. Normalmente si definisce più che una scrittrice e una disegnatrice, una persona che ama scrivere e disegnare e che lo fa per salvarsi la vita.
Il suo primo romanzo si intitola "Il mio sesso Viola", dove una voce narrante non ben definita, forse uomo o donna, chissà, rivolge alla sua donna amata. Una storia d'amore eterosessuale od omosessuale, non ha importanza, che riveste forti connotati psicologici. Le citazioni abbondano identificandosi ora nella narrazione dell'amore di Aureliano Buendia per Ursula Iguaràn di Gabriel Garcia Marquez ora nella storia d'amore tra a Vita Sackeville West e Violet Trefusis o in quella tra John Lennon e Yoko Ono.

Cetty Costa come nasce il tuo primo romanzo o meglio quello che tu definisci letteralmente una sorta di flusso di coscienza?
Lo definisco un flusso di coscienza perché è nato cosi, una sorta di autoanalisi, di presa di coscienza generata al termine di una travagliata storia d'amore che descrivo nei minimi particolari in tutti i suoi connotati piscologici e parossistici. E l'ho fatto con le mie parole ispirate dalla musica che ascolto, dal cinema che amo, dalla letteratura che mi accompagna da tutta la vita.

Il libro è uscito nel 2017, quali riscontri hai avuto e che impressioni hai raccolto nelle varie presentazioni?
Il libro ha riscosso molto successo giungendo alla sesta ristampa. Ammetto di avere avuto molte remore all'inizio, anche un po' di paura per il clamore che l'argomento avrebbe potuto destare su di me - non si parla cosi tanto spesso di storie d'amore tutte al femminile, eppure devo dire che la curiosità che ha destato è stata del tutto positiva e priva di interesse morboso. L'ho presentato a Roma, Cosenza, Messina, persino a Madrid e in tutte le occasioni ho ricevuto calore e, decisamente, molti complimenti. Ma la cosa che più di tutte mi ha fatto piacere è stato riscontrare la capacità di molti di immedesimarsi nei miei personaggi e, quello che mi auguro, spero abbia dato loro coraggio.

"Vivere di.versi" (ed Sabbiarossa) è il tuo secondo scritto che nasce dopo tre anni di impegno e maturazione. Si tratta di una terapia di gruppo di nove personaggi celebri: Gesù, Mia Martini, Pier Paolo Pasolini, Alda Merini, Anna Frank, Veronica Franco, Michel Petrucciani, Muhammad Alì e Rita Hayworth guidata dal maestro della psicanalisi Sigmund Freud. Ognuno di loro racconta tutto il dolore provato in vita per le discriminazioni derivanti dalle loro forme di diversità e di come hanno trasformato quella diversità in forme di opportunità. Freud convalida la loro ritrovata autenticità e, da questa accettazione di se stessi, rinascono più forti.
Anche questo è un racconto molto particolare e fortemente psicoanalitico. Cosa ti ha spinto alla scelta di questi personaggi e in quali di questi ti identifichi maggiormente?

La lotta alla discriminazione di ogni tipo è da sempre la mia battaglia e la combatto con l'unico strumento che ho: la scrittura. E' ovvio che attraverso i miei libri metto sotto la lente di ingrandimento questo tema perché credo fortemente che, per combattere ogni forma di pregiudizio, ci sia bisogno di fornire conoscenza e magari farlo addolcendo certe tematiche.
I personaggi di questo volume fanno tutti parte del mio percorso culturale, li sento tutti intimamente vicini e non nascondo che dietro ognuno di loro si cela una persona a me cara. In realtà mi identifico con ognuno di loro e, effettivamente, io sono ognuno di loro. La loro empatia, il loro dolore, la loro passione, consapevolezza, sono tutte condizioni che io, in prima persona, ho vissuto. Le loro storie sono le nostre storie e, forse, vivendo il dolore degli altri come nostro, come uno specchio, probabilmente è più facile entrarci con contatto e comprendere. Questo vorrei che accadesse nel mondo! E, non nascondo, che un lungo percorso di psicoterapia mi ha fornito gli strumenti necessari.

Come si inseriscono i disegni nella scrittura e nella evoluzione dei tuoi volumi?
Il disegno è il mio primo amore. Disegno da quando ero bambina, una bambina molto fragile, emotiva ed introversa, disegnare mi aiutava ad esprimermi, come per dire al mondo "io ci sono, esisto". Proprio per questo non riesco ad immaginare un mio romanzo senza i ritratti all'interno. Le evoluzioni dei miei disegni sono le stesse evoluzioni dei miei libri, sono le evoluzioni della mia vita. Ieri ero una bambina, e in seguito una ragazza, molto fragile. Oggi mi ritrovo una donna forte e consapevole.

Tu vivi a Reggio Calabria una città del profondo sud Italia dove è difficile portare avanti battaglie contro discriminazioni di qualsiasi tipo, per l'emancipazione culturale e sociale, per la lotta contro la criminalità organizzata. Come si portano avanti questi temi in un territorio così complesso?
E' un territorio difficile, questo è vero, ma è anche un territorio fertile, posso garantirlo. Il Sud è più pronto di quanto si immagini all'integrazione di tutte le forme di diversità. E parlo dell'uguaglianza sociale, razziale e posso dire che Reggio è una città "ARCOBALENO”. Io stessa ho ricevuto molti apprezzamenti per ciò che faccio, per gli argomenti che tratto. Organizzo piccole mostre d'arte, presentazioni dei miei libri e gli argomenti sono sempre gli stessi: lotta alla discriminazione, alla criminalità, alla violenza. Ogni volta riscontro molta partecipazione e una grande apertura mentale.



Scrittrice e disegnatrice, Cetty Costa nasce il 18 giugno 1980 a Reggio Calabria, dove vive facendosi portavoce dei diritti di uguaglianza di ogni genere. Collabora con emittenti radiofoniche e testate giornalistiche locali e lavora nel settore immobiliare.
È ideatrice e direttrice artistica di piccole mostre d’arte realizzate nella sua città.
Ha esordito in scrittura e disegni con Il mio sesso viola (Scatole Parlanti, Vt 2017), opera prima dalla quale è stato tratto il brano “sei e ci sei” (2020), di cui ha prodotto il videoclip. Anche la sua seconda opera, vivere di.versi (SABBIAROSSA, Rm 2020), è tratteggiata a penna e a matita.


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