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La Casa della Donne di Viareggio: convegno e raccolta fondi #donaperlaCasa

La Casa della Donne di Viareggio: convegno e raccolta fondi #donaperlaCasa

Il recente convegno sulla tutela dei beni comuni e la raccolta fondi #donaperlaCasa

Sabato, 29/06/2019 - La Casa della Donne di Viareggio, durante il recente convegno sulla tutela dei beni comuni, ha lanciato la raccolta fondi # donaperlaCasa
Lo scorso 22 giugno si è svolto con viva partecipazione il convegno, organizzato dalla Casa delle Donne di Viareggio,sul tema della tutela dei beni comuni, che ha visto il lancio della Campagna di raccolta fondi in favore della propria sede.
Come previsto durante la mattinata si sono susseguiti gli interventi di Ersilia Raffaelli, presidente della Casa delle Donne, del consigliere regionale Tommaso Fattori, di Simona Ammerata e Maria Bevilacqua di “Lucha y Siesta” di Roma, di Cristina Cattafesta e Laura Quagliuolo dell’Associazione Nazionale Cisda, di Antonella Bundu, consigliera comunale di Firenze. La giornalista Nadia Somma ha moderato gli interventi, ma ha parlato anche a nome dell’Associazione Di.r.e.
Molto sentito è stato l’intervento di Daniela Rombi, che ha commentato la recentissima sentenza della Corte d’Appello di Firenze in merito alla strage di Viareggio del 29 giugno 2009. Tutto il pubblico si è alzato in piedi per sottolineare la grande forza e la determinazione di una donna normale, come Daniela si è definita, che è riuscita, e con lei tutta l’Associazione “Il mondo che vorrei”, a trasformare un dolore privato in una vera azione politica per la sicurezza.
Momenti salienti della giornata sono stati la presentazione e il lancio della Campagna di raccolta fondi “Difendi un bene comune: dona per la Casa!” sul portale BuonaCausa.org.
Come ribadito, l’obiettivo della raccolta fondi è garantire la sede alla Casa delle Donne di Viareggio perché possa salvaguardare il suo ruolo sociale e assicurare un adeguato sostegno alle donne che subiscono violenza nel territorio della Versilia. I fondi raccolti, si punta per i sei mesi della Campagna a 200.000 euro, permetteranno alla Casa delle Donne di accedere a una eventuale base d’asta oppure di avere le risorse per ristrutturare la sede, potenziare i servizi offerti oppure infine di affittare o acquistare una nuova sede.
Dal 22 giugno si potrà quindi per sei mesi sostenere la raccolta fondi e condividerla sui social attraverso l’uso degli hashtag #donaperlaCasa e #InsiemeperlaCasa.
Per cominciare bene la raccolta, è stato consegnato nelle mani della presidente un assegno di 500 euro da parte dello SPI CGIL di Lucca.
Interessante,anche per gli sviluppi sperati, la serie di interventi del pomeriggio. Erano state invitate le associazioni che operano sul territorio; anche in questa occasione si è potuta valutare la ricchezza di quanto si muova in città. Alessandro Ferrara, presidente del Cantiere sociale Versiliese, ha sottolineato che sotto attacco non ci sono solo i luoghi di autonomia delle donne, ma anche gli spazi che praticano mutualismo sociale. Ave Mazzetti ha annunciato che le donne palestinesi di Gaza, con cui ormai ha una forte relazione, hanno deciso di donare il ricavato della vendita di loro manufatti artigianali alla Casa delle donne.
Rossana Pezzini, per l’Arci e per Porti Aperti, ha illustrato la Campagna #IoAccolgo, Franco Fazzini del GUV/Maschile plurale ha letto tra l’altro una lettera di Stefano Ciccone. Di seguito hanno parlato Riccardo Cecchini di Lega Ambiente, Michelangelo di Beo di Viareggio Meticcia, Massimo Mencarini di Medicina Democratica, Riccardo Spataro del Forum della Salute mentale, Carla Pochini, presidente della Casa della donna di Pisa, Cristina Boncompagni dell’Anpi; Ruth dell’Associazione 24 marzo, che si batte per i diritti umani.
Infine nel suo lungo e appassionato intervento, Enzo Orlandini dell’Associazione “Il mondo che vorrei” ha toccato i nodi della giornata, il rapporto, spesso difficile, tra istituzioni e politica prima, quella davvero vicina alla vita, ai desideri, ai bisogni di uomini e donne.
Ha chiuso la giornata Fattori, auspicando che le varie associazioni trovino un modo di interagire nel territorio versiliese in nome della difesa dei beni comuni, tra i quali di diritto si inserisce la storica sede della Casa delle Donne.

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