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Il mio Capolavoro

Il mio Capolavoro

"Cosa stai pensando?" " Alla morte" "Io la contesto" Questo è il dialogo finale fra due amici che sicuramente amano la vita.

Martedi, 29/01/2019 - Il mio Capolavoro
di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media

Il mio Capolavoro (trailer) è la storia di un'amicizia pluriennale e profonda fra due uomini vicini alla terza età e dediti all'arte, l'uno da un'angolazione commerciale, l'altro da una prospettiva puramente estetica. Una storia che si segue come una commedia spassosa per situazioni e battute fulminanti, una storia che si sviluppa come un thriller e raggiunge conclusioni inaspettate.

La donna fatale di Il mio capolavoro, è quell'arte che talvolta può creare la realtà invece di limitarsi a rappresentarla, e che lega fra loro i pochi individui che la capiscono davvero, ingannando tutti gli altri.

Il mondo che circonda l'arte contemporanea, fatto di appassionati, critici e geni incompresi, è descritto in tutta la sua superficiale volubilità e in tutta la sua inconsistenza.

Gaston Duprat, regista e sceneggiatore, ha già firmato L'artista e Il cittadino illustre, due ottime commedie argentine che avevano a che fare con la natura complessa del lavoro creativo, il primo parlando direttamente di pittura contemporanea, il secondo di letteratura. Accanto a Duprat c'è qui il produttore e amico di sempre, Mariano Cohn, anche co-regista de L'artista

"Vendo opere d'arte, e il mio segreto è che sono un assassino". Così si presenta a noi Arturo Silva, gallerista e commerciante d'arte contemporanea innamorato della sua Buenos Aires, prima di raccontarci a ritroso la sua storia.

L'amico del cuore di Arturo è Renzo Nervi, un pittore che negli anni Ottanta aveva raggiunto un grande successo, ma ora è caduto in disgrazia per via del suo carattere impossibile. Renzo è un ubriacone e un donnaiolo, vive nel degrado e nella sporcizia, non si interessa al denaro e campa di espedienti, togliendosi il gusto di insultare chiunque non gli vada a genio - cioè praticamente tutti. Ma come Buenos Aires, sono i suoi difetti a renderlo amabile agli occhi di Arturo.

Quando però un incidente confina Renzo in ospedale privandolo temporaneamente della memoria, il pittore chiede all'amico di toglierlo perpetuamente dalla sua miseria esistenziale. Quale decisione prenderà il gallerista?

Renzo Nervi (Luis Brandoni) è un pittore che fu di grande successo negli anni '80 ma che adesso non riesce più a vendere, ora è caduto in disgrazia per via del suo carattere impossibile.

E' un ubriacone e un donnaiolo, vive nel degrado e nella sporcizia, non si interessa al denaro e campa di espedienti, togliendosi il gusto di insultare chiunque non gli vada a genio - cioè praticamente tutti. Come Buenos Aires, sono i suoi difetti a renderlo amabile agli occhi di Arturo Silva (Guillermo Francella), il suo gallerista, che invano cerca di vendere i suoi dipinti a potenziali clienti che sembrano non riconoscere più il genio dell'artista.

Quando però un incidente confina Renzo in ospedale privandolo temporaneamente della memoria, il pittore chiede all'amico di toglierlo perpetuamente dalla sua miseria esistenziale. Quale decisione prenderà il gallerista?

"Cosa stai pensando?" " Alla morte" "Io la contesto" Questo è il dialogo finale fra due amici che sicuramente amano la vita.

Bellissimo film, nel quale vale di più l'amicizia vera fra due persone che tutto il resto. I soldi contano perché danno la possibilità di vivere bene ed avere una bella casa dove si preferisce e una vita che sia amabile.


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