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Il libro di Giuliana Masera: un’occasione di confronto sul tema della cura

Il libro di Giuliana Masera: un’occasione di confronto sul tema della cura

“Tracce di Empatia. Per un orientamento tra consapevolezza, gentilezza e compassione” (ed Effatà)

Lunedi, 30/01/2023 -

Giuliana Masera è infermiera, filosofa perfezionata in bioetica, insegnante e soprattutto guida nell’agire professionale di chi si occupa di cura.

La lettura del suo libro: “Tracce di Empatia. Per un orientamento tra consapevolezza, gentilezza e compassione” (ed Effatà) è un’occasione di confronto sul tema della cura, intesa in tutte le sue declinazioni, individuali, sociali ed ecologiche, un impegno sociale ed anche un argomento di dibattito culturale.

Già dalle prime righe l’autrice ci ricorda che nasciamo come esseri relazionali, nella originaria relazione del nostro corpo con il corpo della madre e che siamo in interrelazione lungo tutta la nostra esistenza e molte delle nostre azioni sono relazionali: richiedono cioè di andare dove l’altro sta.

Così accade in particolare nel mondo della cura e in quello dell’educazione, dove il successo o l’insuccesso dell’agire è fortemente influenzato (e spesso determinato) dalla qualità della relazione, dalla capacità di empatia, intesa come risonanza e contaminazione con l’altro, che è diverso.

L’autrice definisce neuro centrico il contesto contemporaneo, ci propone il tema dell’empatia del punto di vista neurobiologico e ci introduce alla neuroetica, che indaga sulla complessità dell’umano e le dinamiche tra la persona olistica e il suo ambiente come “luogo” della coscienza.

Quasi per rassicurarci dalla paura inconscia che ci coglie nell’andare verso l’altro che ci è sconosciuto, ci descrive le fasi del processo di empatizzazione, sia dal punto di vista emotivo - emozione dell’incontro, reciproco immaginare e comprendere, trasformazione di sé, intesa come scoperta di nuove curiosità da soddisfare e nuove strade da percorrere -, sia dal punto di vista neurofisiologico - facilmente descrivibile e comprensibile oggi, grazie alle recenti scoperte della neurofisiologia e della fisica quantistica.

Ci prende per mano, lungo questa strada affascinante, che fa pensare ad un ritorno a casa, inteso come relazione originaria e possibilità di contrastare l’individualismo e la competitività che dominano le relazioni interpersonali e sociali della cultura contemporanea.Ci mostra l’empatia alla luce della fenomenologia e dell’etica, ne rileva le caratteristiche di bidirezionalità, di ri-nascita e intenzionalità.

Ci propone riflessioni sui criteri di valutazione della responsabilità etica e si chiede quale significato debba essere attribuito al principio etico del rispondere in prima persona, quando sembrano vacillare sia il concetto di persona sia il suo primato, messi a dura prova da una società in cui siamo sempre più connessi ma, ad un tempo, disconnessi – dall’ascolto, dalla comprensione e dalla compassione verso la sofferenza altrui – ed abbiamo sempre più desiderio di relazioni ed ascolto autentici.

Nella seconda parte del libro Giuliana Masera descrive e porta esempi su come sviluppare un apprendimento riflessivo, capace di andare oltre le competenze tecnico scientifiche per favorire lo sviluppo di atteggiamenti empatici e consapevolezza, intesa come coscienza di sé che si trasforma in attività.

A tal proposito propone l’ABCD delle cure, pubblicato nel 2007 da Harvey Max Chochinov; ABCD è l’acronimo di Attitude/Atteggiamento, Behaviour/Comportamento, Compassion/Empatia e Dialogue/Dialogo e sintetizza efficacemente i fondamenti delle cure che garantiscono dignità e rispetto della persona malata.

Nell’ultima parte del libro l’autrice estende lo sguardo al mondo e ci parla di gentilezza e compassione.

Gentilezza come resistenza democratica, e base dell’interdipendenza come valore economico, sociale, culturale ed ecologico, contro la superficialità imperante della cultura odierna.

Gentilezza e gratitudine come cura, che richiama al rispetto profondo dell’altro e di sé, perché saperci nel mondo insieme agli altri è cura e ci apre ad una consapevolezza più ampia del vivere.

Compassione come pratica di empatia e, insieme, possibilità di curare le ferite dell’ego, messo di fronte alla potenza della vulnerabilità.Compassione come principio fondamentale e comune in tutte le culture e in tutte le religioni, per promuovere la convivenza tra gli uomini e degli uomini con la natura.

“Forse è questa la sfida dei nostri giorni: rimanere umani empatici, nonostante tutto quello che ci circonda”.


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