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Il difficile compito dei genitori

Il difficile compito dei genitori

Famiglia, sentiamo l’avvocata - Il benessere dei figli e delle figlie appartiene a tutti

Napolitani Simona Lunedi, 02/05/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2016

Famiglie del mulino bianco, famiglie problematiche o persino assassine, in crisi o dissolte, famiglie liquide, famiglie malate o separate, diverse, omosessuali. Qualche tempo fa in un liceo della periferia romana ho fatto un intervento sul diritto di famiglia e sulla violenza domestica. Ho chiesto agli studenti e studentesse, tra i 15 e i 16 anni, se sapevano spiegare quali fossero i diritti della persona indicati dalla nostra Costituzione e cosa si intende per violenza domestica.

Nessuno ha risposto, ho solo sentito qualche mezza parola, che si è poi spenta sulle labbra di una o due ragazze. Mi sono domandata come fossero le loro famiglie, quale realtà conoscessero, quali sentimenti e relazioni familiari. Mi sono domandata se conoscessero amore, solidarietà, fratellanza. Nell'andare via una ragazza mi ha rincorso chiedendo i miei recapiti; dopo ho saputo che aveva un figlio di 3 anni, frutto di una violenza.

 

Su un noto quotidiano ho letto che la Corte di Appello di Catanzaro ha collocato un figlio presso la casa paterna, per sottrarlo alla condotta materna, prepotente ed alienante, secondo il consulente "l'ostilità manifestata dal bambino nei confronti del padre è il risultato della condotta della madre, improntata ad una plateale insofferenza nei confronti dell'altro e tesa a logorare la sua figura", mi chiedo i sentimenti di questo minore, quale possa essere il suo futuro.

 

Il 9 febbraio 2016, il Tribunale di Roma ha affidato la figlia (9 anni) in via esclusiva alla madre a causa della condotta tenuta dal padre, per la quale pende un procedimento penale per maltrattamenti in famiglia; lui ha un divieto di avvicinamento al luogo di abitazione della ex compagna, oltre al divieto di comunicazione con qualunque mezzo. Mi chiedo quali possano essere i pensieri di quella bimba, le sue riflessioni giornaliere e i suoi traumi.

 

Non si nasce con la capacità di saper amare, non si nasce con la capacità di essere e di fare i genitori, eppure la famiglia è il primo nucleo della nostra società, quello da cui nascono i figli che costituiranno la società futura, il loro benessere è un interesse che appartiene a tutti, eppure sembra che l'indifferenza della collettività aleggi in maniera preponderante rispetto al benessere delle famiglie, alla loro giusta e corretta formazione, alla crescita e allo sviluppo di coloro che un domani saranno le leve della società che verrà. Sarebbe bello se si ritenessero prioritari: il sostegno alle famiglie e la predisposizione di un programma serio ed efficace per fornire formazione e dare competenze a chi deve svolgere uno dei compiti più difficili, quello di essere genitore, compito che incide sulla tenuta di tutta la nostra collettività.

 

Un appello per una presa di coscienza.



 

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