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Il Centro Antiviolenza Demetra partecipa al Corso di Formazione Percorso Rosa Bianca .

Il Centro Antiviolenza Demetra partecipa al Corso di Formazione Percorso Rosa Bianca .

Il Centro Antiviolenza Demetra partecipa al Corso di Formazione Percorso Rosa Bianca tenutosi a Lamezia Terme nei giorni 24 e 25 giugno 2016 presso la sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.

Sabato, 25/06/2016 - Il Centro Antiviolenza Demetra ha partecipato alle giornate formative dedicate alla preparazione delle figure professionali coinvolte nel Progetto pilota per migliorare l’assistenza alle donne e, in genere, a tutti i soggetti vittime di violenza e offrire loro consulenza medica, legale e psicologica gratuita.

A Lamezia Terme è stato da poco avviato nell’ospedale “Giovanni Paolo II” il percorso “Rosa Bianca” nel Pronto soccorso. Il Percorso Rosa Bianca è un percorso di tutela per le vittime di violenza che parte all’interno dei pronto soccorso della Provincia di Grosseto, poi recepito dalla regione Toscana che lo sta sperimentando ormai da diversi anni. Riconosciuto come eccellenza e buona pratica a livello nazionale, nel corso degli anni è stato diffuso in varie regioni d’Italia ed è stato insignito di anche di numerosi riconoscimenti e premi. Si tratta di un efficace sistema per garantire alle vittime un percorso privilegiato e riservato alle cure dei pronto soccorso, oltre al sostegno psicologico, legale, economico. Il tutto supportato da una task force, di cui fanno parte operatori sanitari, socio-sanitari, forze di polizia e autorità giudiziaria. L’evento formativo è stato presentato dalla dott.ssa Caterina Ermio, medico neurologo dell’ASP di Catanzaro, presidente nazionale Associazione donne medico nonché responsabile del Progetto e responsabile scientifico del corso e dalla dott.ssa Renata Tropea, dirigente medico del Pronto soccorso del “GiovanniPaoloII”.

Il corso è stato rivolto a tutto il personale sanitario coinvolto nell’assistenza primaria e che riveste un ruolo importante nella diagnosi e nell’intervento precoce su donne, minori o altri soggetti che subiscono violenza, ma è stato chiamato a parteciparvi ogni professionista che con la sua specialità può contribuire a rilevare il fenomeno violenza attraverso l’individuazione degli eventi sentinella nascosti. Spazio è stato riservato anche alle esperienze sul territorio ed alla rappresentante del Centro Antiviolenza di Lamezia Terme DEMETRA, dott.ssa Anna Fazzari, Psicologa dell’ente partner CLES che cura la consulenza psicologica e realizza percorsi individualizzati e personalizzati compiuti al fine di consentire alle donne vittime di violenza a riappropriarsi della propria vita e riprogettarsi con l’ obiettivo di garantire l’uscita della donna dalla situazione di abuso e violenza.

Cura altresì l’Osservatorio sulla Violenza alle donne, procedendo alla raccolta, analisi, tabulazione, divulgazione dei dati forniti da consultori, Asp, forze dell’ordine, uffici giudiziari e servizi sociali. L’intervento ha illustrato i dati del CAV dal 2009 ad oggi, delineandone una lettura quantitativa e qualitativa. Fra i dati più salienti citiamo: Il contatto telefonico non sfocia per tutte in una richiesta di accesso diretto al Centro. L’attività di sostegno e supporto si è implementato nel corso degli anni. Le consulenze più richieste sono quelle legali, seguono le psicologiche ed infine le mediche. Marginali le richieste di ospitalità in struttura protetta e di allontanamento. L’arco vitale compreso fra i 26 anni ed i 50 d’età(59%) rappresenta quello più critico per le donne. Questa è l’età delle relazioni a due, della crescita ed emancipazione sia rispetto al nucleo familiare d’appartenenza che rispetto al partner, dell’età fertile e dell’ingresso nel mondo sociale e lavorativo. Fra i tratti peculiari delle problematiche relative alle donne che si sono affidate al Centro Demetra: la violenza è agita all'interno di un rapporto di coppia, nella famiglia , prevalente la violenza verbale, psicologica e morale, frequenti sono le botte, le minacce e l'imposizione del rapporto sessuale, ripetuta e tende alla cronicità (meno riconosciuta e denominata come “violenza”), contesto familiare e sociale(sminuisce l’importanza, isolamento, esclusione), effetto di ritorno ( problemi di salute).I Fattori che di fatto hanno impedito alla donna di uscire dalla relazione: il negativo concetto di sé con scarsa autostima, la speranza che il partner possa cambiare, ragioni economiche di mancata occupazione, la presenza di figli, spesso molto critici nei confronti della madre.

Con il contributo di varie professionalità e dei rappresentanti di Magistratura, Questura, Avvocatura e Carabinieri, il corso ha consentito di esplorare la normativa attuale in materia di violenza sulle donne con particolare attenzione alle norme sullo stalking, ordine di allontanamento e ordine di protezione, riferimenti all’etica degli interventi e libertà di scelta della donna vittime di violenza.

Nel corso dell’evento, al quale hanno preso parte altre Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, è stato presentato il protocollo operativo tra il settore sanitario e i rappresentanti delle altre istituzioni coinvolte in un’azione sinergica per garantire l’assistenza e il sostegno alle vittime di violenza. Numeroso ed interessato il pubblico degli addetti alla salute del territorio.

Dott. ssa Anna Fazzari

Presidente CLES Onlus

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