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I matrimoni forzati e il film di Wahiba Saleh

I matrimoni forzati e il film di Wahiba Saleh

Il Nilo e la Nubia - Nel sud dell’Egitto le donne lottano contro le tradizioni locali che impongono matrimoni tra nubiani. E si scontrano con le loro famiglie

Zenab Ataalla Martedi, 02/08/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2016

Per la prima volta in un film si racconta la battaglia delle donne nubiane contro l’obbligo di sposare un uomo che sia nubiano.

A farlo è la regista Wahibah Saleh che in “Lo scontro tra le donne nubiane e le tradizioni matrimoniali” parla di come lei e le altre donne si siano alleate per combattere quelle regole matrimoniali imposte dall’esterno, ma che non hanno nulla a che fare con la realtà delle cose.

“Mi sono trasferita a Il Cairo per motivi di studio quindici anni fa. E anche se non ero in cerca di marito, sapevo di volere un uomo che appoggiasse le mie ambizioni e che avesse la mente aperta.

E così un giorno senza che me lo aspettassi, ho conosciuto quello che da qualche anno è diventato il mio compagno di vita” racconta Wahibah Saleh.

Ma come dare la notizia in famiglia? L’unico modo per lei è stato quello di ritornare a casa e parlare apertamente con i propri genitori, affrontando a viso aperto la situazione.

“Sono rimasta con loro per un anno perché volevo a tutti i costi convincerli che la decisione che avevo preso era quella giusta. Non è stato semplice perché sono iniziati i litigi con mio padre e le incomprensioni” racconta.

Lo stress è stato talmente alto che Wadibah Saleh è stata costretta anche a rivolgersi ad uno psicologo per trovare un equilibrio in quel caos emozionale, fino a quando “la mia famiglia non ha accettato che l’uomo che amavo diventasse mio marito” continua la regista.

Ma non è solo Wadibah a vivere questa esperienza, come lei tante altre donne nubiane lo hanno fatto.

“Lo scontro tra le donne nubiane e le tradizioni matrimoniali” è un racconto fatto proprio dalla voce di queste donne che spiegano il perché di questo divieto.

“Ormai la lingua nubiana sta scomparendo e con lei anche il nostro patrimonio cuturale. È questo il motivo per cui ci si affida al vincolo del matrimonio anche se si tratta di sposare un uomo che non appartiene allo stesso rango sociale” dice.

Ma con il suo lavoro Wadibah Saleh vuole fare anche altro: ribadire l’importanza della scelta che una donna deve essere libera di fare.

“Si deve scegliere quello che è più giusto per noi. Perché si tratta della nostra vita, anche se questo significa andare contro quello che pensa la nostra famiglia” dice.

C’è chi vede in tutto questo più che un modo di preservare la storia e le tradizioni nubiane, una diffusione delle idee wahabite di quanti partiti per lavorare nei Paesi del Golfo, una volta rientrati in Egitto si sono portati dietro quella scia di radicalizzazione islamica che colpisce prima di tutto i diritti femminili.



La Nubia. Una storia millenaria che risale all’8000 a.C.



La Nubia si estende tra Aswan in Egitto e Dongola in Sudan, lungo le sponde del Nilo, ma ci sono comunità anche in Kenya, Uganda ed Etiopia.

La relazione della popolazione nubiana con il fiume è sempre stata di profonda intimità dal momento che ogni nubiano e nubiana lega la propria vita agli elementi che animano le sue acque, che si trasformano in simboli in ogni cerimonia che inneggia alla vita e di converso alla morte.

Da sempre considerata pacifica, la comunità nubiana nel corso degli anni si è andata sempre più isolando dal mondo circostante, subendo anche una forte ingiustizia sociale che ha costretto molte famiglie a lasciare le proprie case per trasferirsi nelle grandi città, dove per meglio integrarsi hanno iniziato ad abbandonare lentamente usi e costumi nubiani. In questo modo un patrimonio culturale millenario sta rischiando di scomparire.

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