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I Consultori Familiari non si possono chiudere né sostituire con altri ambulatori

I Consultori Familiari non si possono chiudere né sostituire con altri ambulatori

La situazione della Sicilia nell’intervista a Daniela Anzelmo, da venti anni ginecologa sempre dalla parte delle donne e convinta del valore che ha il legame con il territorio

Sabato, 20/04/2024 - Daniela Anzelmo, vicepresidente AGITE, sulla base di un’esperienza ventennale in Sicilia osserva che il suo “è stato l’ultimo concorso per assumere ginecologi (e altro personale) destinato ai Consultori Familiari e che con il ricambio generazionale i nuovi colleghi arrivano dagli ospedali, sono trasferimenti di chi abbandona i reparti. Il problema è che questi colleghi hanno una formazione professionale e una forma mentis diversa da quella necessaria nei Consultori, dove è indispensabile un’attività di counseling ed ascolto cui non tutti possono adattarsi. Per questa ragione noi di AGITE stiamo insistendo molto affinché gli specializzandi trascorrano un periodo della loro formazione anche nei Consultori. Sarebbe utile sia nella loro formazione sia per farli affezionare al territorio anche perché molti non conoscono i Consultori e li scartano a priori. Bisogna fare attenzione: è una tendenza che potrebbe portare alla chiusura dei Consultori per mancanza di personale e segnalo che già siamo sottodimensionati, ridotti al 50% delle operatrici e operatori che servirebbero. Per ora questa carenza ha determinato un depauperamento ma non chiusure, anche se in alcuni presidi è rimasta una sola persona. Per fortuna nell’isola siamo in rete e anche grazie ad AGITE cerchiamo di seguire una linea di attività abbastanza univoca”.

Tra le attività consultoriali che danno soddisfazioni c’è l’ascolto dei giovani. “Stiamo lavorando molto sugli adolescenti con un progetto mirato che è partito dall’assessorato regionale alla salute; nelle scuole parliamo ai ragazzi e alle ragazze di sessualità e delle attività dei Consultori. È una bella esperienza che li porta poi a frequentare il Consultorio giovani. I risultati sono incoraggianti: abbiamo avuto un incremento degli accessi delle fasce dai 14 ai 18 anni perché, penso, il nostro servizio risolve dei problemi che né i genitori né internet né gli amici possono risolvere”.

L’entusiasmo di Daniela Anzelmo nel descrivere l’attualità dei Consultori Familiari si nutre di una profonda convinzione dell’unicità e utilità del lavoro quotidiano. “Il ginecologo del Consultorio, a differenza dell’ospedaliero, è sempre dalla parte della donna, che sia contraccezione o interruzione volontaria della gravidanza è comunque pronto ad accoglierla e assecondarla nei suoi desideri. La bellezza del nostro lavoro, per esempio, è seguire tre generazioni di donne dalla nonna alla nipote, oppure seguire una donna attraverso le sue tre fasi dall’adolescenza, alla vita fertile, alla menopausa…. No, non penso che si possa sostituire il Consultorio con un semplice ambulatorio, è un servizio molto più completo. Non può essere né annullato né sostituito con altro perché ha delle peculiarità che nessun altro servizio sociosanitario offre”.

Questo articolo è parte del progetto 'I Consultori alla prova del passaggio generazionale' dell'Associazione NOIDONNE TrePuntoZero sostenuto con i fondi dell'8xMille della Chiesa Valdese
Tutti i materiali del progetto, qui https://www.noidonne.org/consultori-familiari/index.php


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