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I 70 anni che abbiamo attraversato

I 70 anni che abbiamo attraversato

Partimmo dal voto / 2 - Leggi, discussioni, lotte e domande che ancora interrogano

Angelucci Nadia Sabato, 28/05/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2016

Il 2 giugno 1946 i corpi delle donne irruppero sulla scena politica; invasero le strade, riempirono i seggi elettorali e impressero una marca indelebile sulla Costituzione della nascente Repubblica italiana. Quando le 21 costituenti donne entrarono nell’Assemblea si produsse una frattura così profonda con il passato da garantire l’impossibilità di tornare indietro. Tuttavia sarà ancora lotta durissima. Le 21 entrarono nella Commissione dei 75, incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione repubblicana ma, delle tre sottocommissioni in cui questa si divise, i partiti non proporranno alcuna donna nella seconda lasciandole fuori dalla discussione sull’ordinamento dello Stato. Le donne si cercarono e si allearono sui temi dell'emancipazione femminile; si dedicarono alle materie riguardanti la famiglia e il lavoro femminile trasferendo in Parlamento una divisione delle sfere di azione dei generi che ancora pesa sulla vita politica e parlamentare. L’apporto più significativo che ha prodotto per la Repubblica italiana la pattuglia delle prime 21 può essere ravvisato nella radicata consapevolezza che un avanzamento della società italiana, e la realizzazione di una democrazia compiuta, dovesse passare assolutamente attraverso un ampliamento dei diritti di cittadinanza alla popolazione femminile. Il loro lavoro fu caratterizzato da una difesa strenua del principio di parità tra i sessi e dalla tenacia perché tali principi fossero sempre garantiti e rispettati nella Carta nascente. Il loro impegno sarà fondamentale per il futuro di tutte le donne italiane.

Molto di ciò che le Costituenti avevano costruito nell’Assemblea però resterà ancora da realizzare. Se sul piano costituzionale si erano raggiunti dei risultati, mancava ancora l’adeguamento legislativo e, soprattutto, la valorizzazione e il riconoscimento completo delle forze femminili. Le realizzazioni legislative si compiranno nel decennio 1955-65 con l’apertura a tutte le carriere (usando anche ricorsi costituzionali), la parità salariale, la tutela della lavoratrice madre. Negli anni ‘70 esploderà il movimento femminista, una grande rivoluzione che impose nuovi modelli sessuali, culturali, sociali e politici vincolando tutti, uomini e donne, a ridefinire la propria identità e a proseguire le battaglie che trasformarono quei nuovi costumi in diritti per tutte e tutti: è il momento della legge sul divorzio, sulla depenalizzazione dell’aborto, sul nuovo diritto di famiglia.


Il trentennio che abbiamo alle spalle, pur avendo mostrato uno sviluppo rapido della posizione femminile in ambito scolastico e lavorativo, un avanzamento sul tema della violenza sessuale con la legge del 1996 e con la normativa sullo stalking del 2009 (anche se la violenza sulle donne è forse in questo momento l’emergenza sociale più pressante), non ha presentato gli stessi risultati in ambito politico. La discussione, e le leggi sulle quote, non hanno risolto il problema della rappresentanza né quello della disaffezione delle donne alla partecipazione politica. La ‘questione morale’, la perdita di idealità nella lotta politica, lo scivolamento verso il personalismo esasperato hanno travolto anche le donne e quelle che si erano avvicinate al mondo della politica con entusiasmo e con la speranza di poter esprimere tutta la propria creatività, dentro questo meccanismo sono rimaste schiacciate. E adesso in molte sono deluse, oppresse tra il ‘familismo’ riemergente e le nuove forme di precarietà che le vedono tra i soggetti più deboli; amareggiate per una promessa che non si è mantenuta. Questa è la sfida che, a 70 anni dal quel primo voto, le donne italiane si ritrovano ad affrontare. Come ritrovare l’entusiasmo e la consapevolezza della necessità di impegno e di una responsabilità verso il paese, come trovare nuovi modelli e proposte convincenti?

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