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Governo: una manovra carente su famiglia, disabili e donne

Governo: una manovra carente su famiglia, disabili e donne

Sui temi della famiglia, dei disabili e delle donne il Governo ha dimostrato di avere una qualche sensibilità? Pareri discordi tra le parlamentari

Giovedi, 13/12/2018 - Di polemiche scatenatesi dopo la presentazione della manovra di fine anno sono pieni, e sono stati pieni i giornali, per settimane. Particolarmente dure e preoccupanti le polemiche sorte nel contesto europeo, ma esistono anche polemiche più sul dettaglio che sono state ugualmente forti anche se non hanno trovato molto spazio nella nostra stampa.
Una polemica, in particolare, ha coinvolto le donne parlamentari e si tratta di quella riguardante le misure previste a sostegno delle famiglie, delle donne, e dei disabili. Misure totalmente assenti, si è detto tra le donne delle opposizioni e ora la vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, di 5stelle, è scesa in campo con una lunga nota dove rivendica "molte e importanti misure previste nella manovra proposta dal Governo e che comportano un miglioramento della vita dei cittadini". L'on Spadoni elenca queste misure: "partiamo dallo screening neonatale - dice - grazie ad un emendamento di 5stelle sono resi obbligatori una serie di accertamenti che prima erano previsti solo per le malattie metaboliche ereditarie; viene potenziato ed esteso a tutto il 2019 anche il bonus bebè, che viene aumentato del 20% nel caso i figli siano più di uno portando la quota a 80 euro al mese fino a quando il bambino non compie un anno o, nel caso di un bambino adottato, ad un anno dal suo ingresso nella famiglia. Per quando riguarda la disabilità partiamo dal rifinanziamento di 100 milioni del Fondo già istituito e aggiungiamo 75 milioni per l'assistenza agli studenti diversamente abili. Viene poi aumentato di 10 milioni il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili e finanziata con 1,5 milioni la UE Disability Card che dà accesso ad alcuni benefici, supporti e opportunità. Inoltre - conclude l'on Spadoni - aumentiamo di 500 euro il buono per il pagamento delle rette degli asili nido, estendiamo la Carta Famiglia (portando i tre figli che ne hanno diritto a 26 anni anzichè 18), portiamo a 5 i giorni di congedo di paternità anziché a 4, aumentiamo di 10 milioni il fondo per le vittime di violenza e, per quanto riguarda la violenza contro le donne, il Dipartimento per le pari opportunità metterà a disposizione 33 milioni di euro nel 2019. Non è vero - dice in sintesi l'on Spadoni - che i fondi per famiglie e donne sono stati tagliati e le polemiche sono oggi fortemente strumentali".
Ma dalle opposizioni l'invito a riconoscere la buona volontà del Governo in tema di donne, famiglie e disabili non viene accolto. "E' merito delle opposizioni parlamentari se si è riusciti a far cambiare rotta al Governo che in Consiglio dei Ministri non aveva previsto alcuna misura su questi temi - dice l'on Elena Carnevali del Pd - e sarebbe un atto di decenza non rivendicare come un successo dei 5stelle i 33 milioni per il 2019 previsti nel Piano nazionale antiviolenza perchè questa somma è stata interamente ereditata dal centrosinistra".
L'on. Carnevali afferma poi che di tagli ve ne sono stati, come uno sul Fondo anti-tratta, uno per le Pari Opportunità e uno per i Contratti di secondo livello che dovrebbero agevolare la conciliazione dei tempi vita/lavoro. Vergognoso poi, dice l'on Carnevali, escludere gli stranieri residenti e limitare ai soli cittadini italiani e europei i benefici previsti dalla Carta Famiglia. Si paleserebbe così la xenofobia che accomuna leghisti e grillini.
Anche le donne di Forza Italia protestano e non sembrano dare spazio alla nota della on. Spadoni. Mariastella Gelmini invita a correggere ulteriormente la manovra durante il suo passaggio al Senato ritenendosi "scioccata" per la bocciatura di loro emendamenti riguardanti il tema della disabilità e in particolare le pensioni, gli assegni e il Fondo per l'accessibilità e mobilità dei disabili. Mara Carfagna protesta invece per la bocciatura di un Fondo per le famiglie affidatarie degli orfani di femminicidio e accusa la on. Spadoni di essere o incompetente o in malafede quando fa confusione tra questo fondo e quello per la solidarietà per le vittime di mafia, di usura, di estorsione e reati intenzionalmente violenti.
Insomma, ora la manovra sarà all'esame del Senato e l'on Spadoni non nega che c'è ancora molto da fare per il miglioramento della vita dei cittadini, ma chiede di non strumentalizzare tematiche così importanti e delicate con polemiche che non considerano gli impegni presi con questa manovra dal Governo. È stato fatto un primo passo importante, dice l’on. Spadoni, che invita caldamente a prenderne atto.

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