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Giovanni BOLDINI: dialogo tra “DIVINE”, tra Ferrara e Genova

Giovanni BOLDINI: dialogo tra “DIVINE”, tra Ferrara e Genova

In parete al Museo delle Raccolte Frugone di Nervi fino al prossimo 12 gennaio, la mostra-dossier “Dialogo tra due divine”, del grande artista ferrarese Giovanni Boldini

Lunedi, 16/10/2023 - Protagoniste dell’alta società parigina della Belle Époque, Miss Bell e La contessa De Leusse sono raffigurate dal Boldini su tele di grande formato, e note come i ritratti delle Divine.
La rassegna mette a confronto il capolavoro delle Raccolte Frugone, il grande dipinto che
raffigura Miss Bell - la vera e propria immagine rappresentativa del museo genovese - con il Ritratto della contessa de Leusse in piedi, eccezionale prestito dal museo Giovanni Boldini di Ferrara: due esempi di femminilità accomunati dal carattere di pura sensualità da loro ostentato, pur con diverso e ricercato grado di disinibizione posturale.

Le due opere sono messe a confronto diretto, con le due dame una di fronte all’altra, in un
allestimento studiato ‘ad hoc’ dalla conservatrice Simona Parigi, un elegante e quanto discreto interno, di circoscritte dimensioni, al fine di dare il massimo risalto alla bellezza ed all’eleganza delle due parigine.

In particolare, c’è da dire che il ritratto di Miss Bell, dal piglio vivace e disinvolto, è contraddistinto da un’inquadratura che coglie l’elegante giovane donna (forse identificabile con un’attrice della Comedie Française, Marie Jeanne Bellon, conosciuta per l’appunto come Miss Bell) dall’alto verso il basso: la composizione è riequilibrata dal movimento a spirale delle fruscianti vesti, che, unitamente ai veloci e sintetici ‘coups’ di pennello già quasi pre-futuristi, dà un insieme di freschezza e dinamismo all’intero ‘corpus’ dell’opera. Il contrasto tra il colore nero del fiocco e della capigliatura, il biancore luminoso del ‘decollété’, il rosso cangiante del vestito conferiscono al dipinto un clangore emotivo molto forte, tanto da farne, come detto, l’icona-simbolo delle Raccolte Frugone.
L’opera, firmata e datata 1903, venne acquistata da Luigi Frugone nel 1926 dal mercante Ferruccio Stefani.

Amato per i suoi ritratti ‘à la mode’, Boldini amava raffigurare personaggi della sua epoca - in
ispecie donne bellissime - appartenenti all’alta borghesia ed all’aristocrazia, indugiando nell’analisi delle pose e degli abiti, una vera e propria chiave di lettura non solo prettamente artistica, ma naturalmente anche psicologica, oltreché storico-sociale.

La sua attenzione precorritrice per la modernità e per la moda fece e, a tutt’oggi, fa di lui un punto di riferimento per il pubblico femminile della sua epoca e per chiunque si dedichi allo studio dell’evoluzione del costume e dell’emancipazione della Donna.

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