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Giornate degli autori a Venezia 79: vittorie al femminile

Giornate degli autori a Venezia 79: vittorie al femminile

Tra i film in concorso premiate due registe: Premio alla Regia GdA a “Lobo e Cão” di Cláudia Varejão - Premio del Pubblico a “Blue Jean” di Georgia Oakley

Mercoledi, 14/09/2022 - Un anno eccezionale per le registe donne al Festival di Venezia, sia per le vittorie della Competizione ufficiale (il Leone d’Oro assegnato al docu-film “All the beauty and the bloodshed” di Laura Poitras e il Leone d'Argento Gran Premio della Giuria a “Saint Omer” di Alice Diop) e sia per quelle delle sezioni parallele, come nel caso delle Giornate degli Autori.
Infatti i premi principali delle Giornate degli Autori, il GdA Director's Award 2022 e il Premio del Pubblico sono andati rispettivamente al film “Lobo e Cão” della regista portoghese Cláudia Varejão e a “Blue Jean” della regista inglese Georgia Oakley

La Giuria composta dai ragazzi europei del progetto 27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori, il LUX Audience Award del Parlamento Europeo ed Europa Cinemas, in collaborazione anche con Cineuropa, e presieduta dalla regista e sceneggiatrice Céline Sciamma, ha decretato il vincitore del GdA Director’s Award nel corso della tradizionale riunione plenaria trasmessa in streaming sulla pagina Facebook delle Giornate degli Autori, coordinata da Karel Och, direttore del festival di Karlovy Vary.

Il GdA Director's Award ha un valore di 20.000 euro: metà destinata al regista, metà al venditore internazionale del film, per aiutarne la circolazione.

La motivazione del GdA Director's Award 2022 assegnato a “Lobo e Cão” di Cláudia Varejão è stata la seguente:

“Questo film ci ha immersi nel suo mondo e ci ha così permesso di affrontare un tema importante, presentando i personaggi queer così come sono all'interno di uno spazio per loro sicuro. Abbiamo riscontrato che gli elementi di tipo documentaristico hanno contribuito all'efficacia e all'autenticità della narrazione. La Giuria ha anche apprezzato il fatto che il film non assecondi lo spettatore, offrendo la rappresentazione schietta, onesta e d'impatto di una comunità queer molto unita. La Giuria ritiene che il messaggio di questa storia sia estremamente importante e ha il piacere di assegnare questo premio al lodevole film di Claudia Varejao.”

Ambientato nell’isola di San Miguel, nelle Azzorre (Portogallo), il film racconta la storia di Ana, nata su un’isola: seconda di tre figli, insieme ai fratelli, vive con la madre e la nonna. Crescendo, comprende che alle ragazze e ai ragazzi sono assegnati compiti diversi. Luís, il suo migliore amico, ama indossare abiti da donna e da uomo. E Ana lo ammira. Dal Canada arriva Cloé e, con lei, una ventata di gioventù. E così, con la sua amica, Ana si imbarca per oltrepassare l’orizzonte e per scoprire quella linea che separa il “lupo” dal “cane” e che le potrebbe rivelare quale mare navigare.

Anche il pubblico delle Giornate ha espresso il proprio verdetto attraverso la votazione effettuata ogni giorno al termine delle proiezioni dei film del concorso, nella Sala Perla del Casinò del Lido. Tra i dieci film in concorso è stato ‘Blue Jean’ di Georgia Oakley a conquistare il Premio del Pubblico con il 65% delle preferenze. Sul virtuale podio anche ‘Dirty Difficult Dangerous’ di Wissam Charaf, a pochissima distanza dal vincitore, e ‘The Damned Don’t Cry’ di Fyzal Boulifa.

‘Blue Jean’ racconta, di come nel 1988 il governo Thatcher avesse approvato una legge che metteva sullo stesso piano le lesbiche e i gay con i pedofili, tutti assurdamente omologati a uno stile di vita “deviato”. Le insegnanti di educazione fisica diventarono il bersaglio principale di queste accuse omofobiche. E così Jean è costretta a condurre una doppia vita. Durante la settimana è una persona perfettamente integrata nel corpo docente; nei weekend, invece, frequenta furtivamente la scena gay di Newcastle con la sua fidanzata Viv. Quando incontra una delle sue studentesse in un bar per lesbiche, però, Jean cercherà di proteggere oltre al lavoro, la sua condizione mentale.

La sezione autonoma e indipendente della Mostra del Cinema Venezia promossa dalle associazioni ANAC e 100autori è tornata ad accogliere il pubblico nella Sala Perla, finalmente alla sua massima capienza dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia. Dieci i film presentati in concorso, di cui quattro opere prime e cinque diretti da registe, quattro gli eventi speciali, e poi la conclusione con The Listener, il film di chiusura diretto da Steve Buscemi e interpretato da Tessa Thompson.

A pochi passi di distanza dal Palazzo del cinema, stretta tra mare e laguna, la Casa degli Autori ha ospitato anche quest’anno una programmazione ricca di film ed appuntamenti. Da un lato le Notti Veneziane, incastonate nella Sala Laguna, antico cinema restituito alla cittadinanza grazie allo sforzo congiunto delle Giornate degli Autori ed Edipo Re: realizzate in accordo con Isola Edipo e co-dirette da Gaia Furrer e Silvia Jop, hanno visto scorrere tanto cinema italiano votato all’indagine del reale. Dall’altro, gli spazi delle Giornate si sono tinti di attività votate all’approfondimento e alla formazione: dal Premio Bookciak, Azione! ai Focus SIAE sulla nuova serialità, dai Talk MUBI sulle voci italiane contemporanee alle masterclass organizzate con il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, passando per i panel della Sardegna Film Commission, la ripresa del progetto 100+1 e gli incontri promossi da ANAC – la mostra “L’onda lunga. Storia extra-ordinaria di un’associazione” e l’incontro “ad occhi aperti: scuola e cinema atto secondo” – e 100autori – l’incontro “Gender Equality e Pari opportunità”.

L’hotel Excelsior e le sue magnifiche sale (lo Spazio della Regione del Veneto, l’Italian Pavilion e lo spazio Fondazione Ente dello Spettacolo) sono state ancora una volta protagoniste dei partecipati incontri Miu Miu Women’s Tales, con le registe dei corti di quest’anno (Janicza Bravo e Carla Simon) e tante brillanti interpreti della creatività femminile (Natasha Lyonne, Kelsey Lu, Rachel Brosnahan, Alba Baptista, Raffey Cassidy, Quintessa Swindell, Lili Reinhart, Yasmin Finney, Emma Appleton).

Nei dieci giorni della Mostra si sono alternati alle Giornate tanti altri ospiti internazionali che hanno rappresentato i loro film o partecipato a masterclass ed incontri con il pubblico del Lido. Tra questi, attori e registi del calibro di Céline Sciamma, Mark Cousins, Stefania Sandrelli, Salvatore Mereu, Roberta Torre, Bob Odenkirk, Paola Randi, Rosy McEwen, Selene Caramazza, Daniele Ciprì, Brando Pacitto, Stella Mastrantonio, Martina Gatti, Paolo Rossi, Sébastien Lifshitz. Tra omaggi, premi e proiezioni speciali abbiamo conosciuto faccia a faccia maestri del cinema internazionale come Artavazd Pelechian, Nanni Moretti, Edgar Reitz, Gianni Amelio, Alessandro Camon e Abel Ferrara (in concorso con Padre Pio).

Questo è stato anche l’anno dell’approdo delle Giornate su LinkedIn e TikTok, social che amplificano e diversificano il target di una manifestazione sempre più rivolta ai giovani e ai professionisti, capace di intercettare un pubblico trasversale e diversificato da quello della Mostra, come dimostra il seguito sul web: nell’ultimo mese sono state 37.000 le interazioni con i post su Facebook, 26.000 gli account raggiunti su Instagram, 226.000 le visualizzazioni su YouTube e 84.000 quelle su Twitter, oltre 60.000 le riproduzioni dei video su TikTok con un pubblico di 1.000 nuovi follower. A dimostrazione che, con l’ausilio di strategie di comunicazione ibride, i festival possono fare propria la lezione appresa durante la pandemia ed espandere i propri orizzonti supportati da strumenti come i video, le dirette streaming e la sala web di MYmovies

“Il viaggio di questa 19a edizione”, dice Gaia Furrer, direttrice artistica, “ci ha veramente portati sulla Luna. Attraverso i film presentanti quest’anno, seduti idealmente tra i crateri del nostro satellite, abbiamo avuto modo di vedere la Terra e le nostre vite da una prospettiva diversa, più chiara, quella del racconto e del tempo, che mette in ordine le cose e ci consente di comprenderle a fondo. Le parole dei protagonisti che abbiamo avuto nostri ospiti, tra eccellenti habitué della Mostra e prime volte, tra ospiti internazionali e tantissimi italiani, ci hanno aiutati a comprendere il senso profondo, intimo di una selezione che tra passato e futuro è riuscita a raccontarci il presente. Siamo orgogliosi di aver condiviso con voi questo “salto” nello spazio e non vediamo l’ora di imbarcarci nella prossima avventura!”

Cláudia Varejão (Porto) ha partecipato al programma di creazione artistica istituito dalla Fondazione Calouste Gulbenkian in collaborazione con la German Film und Fernsehakademie di Berlino. Ha frequentato la São Paulo International Film Academy. inoltre, ha studiato fotografia presso l’AR.CO di Lisbona. I suoi film sono stati selezionati e premiati ai Festival di Locarno, Rotterdam, Nyon (Visions du Réel), Parigi (Cinéma du Réel), Karlovy Vary, Art of the Real – Lincoln Center, e altri ancora. Da fotografa, svolge attività di docenza alla scuola d’arte di Lisbona, AR.CO, e all’Universidade Catolica Portuguesa di Porto (Escola das Artes).

Georgia Oakley è una sceneggiatrice e regista con una particolare predilezione per le narrazioni al femminile che sfidano le convenzioni. I suoi cortometraggi sono stati proiettati in decine di festival internazionali, tra cui SXSW, Tribeca, New York Film Festival e Galway Film Fleadh. Ha partecipato a diversi progetti di sviluppo tra cui quello del Berlinale Talents 2018. Blue Jean è la sua opera prima.

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