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Dario Fo e Florina Cazacu in fabbrica per presentare

Dario Fo e Florina Cazacu in fabbrica per presentare "Un uomo bruciato vivo", la storia di Ion Cazac

Una storia scritta a quattro mani, per non dimenticare Ion Cazacu, operaio romeno che nel 2000 fu cosparso di benzina e bruciato vivo dal suo datore di lavoro, Cosimo Iannace a Gallarate

Venerdi, 30/10/2015 - Sabato 31 ottobre, alle 16.00, nella Sala Rsu Ion Cazacu, della Parker H.M.(azienda leader nella produzione di tubi industriali idraulici) di Veniano, in provincia di Como, su iniziativa della rappresentanza sindacale della Parker, in accordo con l’azienda, sarà presentato il libro Un uomo bruciato vivo, Chiarelettere edizioni, scritto a quattro mani da Florina Cazacu e Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura. Ion Cazacu, era un operaio romeno, che nel 2000 fu cosparso di benzina e bruciato vivo dal suo datore di lavoro, Cosimo Iannace, imprenditore di Gallarate, solo perché chiedeva diritti e stipendio per sé e per i suoi compagni. Uno di quei fatti di cronaca, di un’Italia in cui spesso la realtà supera la fantasia, scritto per non dimenticare. Già qualche anno fa nell’azienda, su iniziativa di Domenico Tozzi, che all’epoca lavorava lì, venne intitolata la sala riunioni RSU, a Cazacu.

Con gli autori dialogheranno Mario Agostinelli, ecologista, politico e sindacalista, Ugo Giannangeli, difensore della famiglia Cazacu nel processo contro Cosimo Iannace, i sindaci di Veniano e di Somma Lombarda e i rappresentanti di tutti i sindacati. Alla presentaizone sono stati invitati tutti gli ex operari e le loro famiglie.

Dario Fo è stato fin da subito vicino alla famiglia Cazacu, la moglie di Ion Nicoleta e le due figlie Florina e Alina, nella lotta contro per ottenere giustizia. Oggi Nicoleta vive in Romania, mentre le due figlie con le loro famiglie vivono a Gallarate.

Così scrive Florina Cazacu, nel libro: “Non ho fatto altro che cercare di comportarmi così come mi ha insegnato mio padre. Non arrendersi mai, non rimanere fermi ad assistere le ingiustizie mentre pochi uomini spietati ci trattano come schiavi”.

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