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D'amore e di poesia

D'amore e di poesia

Pierangela Rossi - Versi che sanno cogliere i bagliori improvvisi che per un attimo fanno vedere la verità

Benassi Luca Venerdi, 01/07/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2016

Pierangela Rossi è poetessa, saggista, critica d’arte; collabora inoltre come giornalista con Avvenire. È autrice prolifica, che ha pubblicato oltre dodici fra libri e plaquette di poesia. In questa produzione è possibile enucleare due modalità di scrittura, quasi un doppio passo che si distingue per stile e temi. Da una parte si legge una poesia articolata in frammenti, in schegge, spesso capaci di cogliere l’attimo, il momento, il secondo dello scatto dell’orologio, oppure il fotogramma di una vicenda, la macchia esplosa di colore. “Carte del Tempo” (Campanotto), ad esempio, è un libro dove l’occasione, anche meteorologica, il richiamo a un tempo e a un’ora (o a una stagione) sono il modo per riflette sull’esistenza, far scoppiare la luce di un incontro, accennare all’amore per subito uscirne, come a cogliere i bagliori improvvisi che fanno vedere e capire la verità, per subito gettarla nuovamente nell’oscurità. Sulla stella linea si possono leggere gli haiku, in particolare quelli di “Ali di colomba” (Campanotto), capaci di tracciare paesaggi e situazioni con il tratto rapidissimo di una manciata di versi. A questa poesia acuminata, legata al bagliore, all’occasione, se ne affianca un’altra che, invece, si stende in maniera piana sulla pagina, assumendo una dimensione quasi narrativa. Si tratta di sequenze liriche dalla stilistica complessa (punteggiatura, retorica, uso dell’enjambement, tutto è più articolato e strutturato), dove l’emozione si impasta con la riflessione e la luce dell’abbaglio si interseca e si screzia di penombra. L’amore è sofferto, emergono il tema della fede, del dubbio, del ricordo, richiamandosi all’arte, al mito, alla letteratura.

I testi qui pubblicati sono tratti da “Punti d’amore” (Campanotto): si tratta di un libro di sintesi delle modalità di scrittura di Pierangela Rossi, capace di muoversi nella verticalità della scheggia affilata e nell’orizzontalità della riflessione maturata al buio dell’attesa. È una poesia forte, intimamente e profondamente sentita, dove si percepisce una tensione potente, un motore su di giri che romba e fa scattare in avanti il linguaggio. Questo libro offre esiti notevoli, aguzzi pur senza rinunciare a quel meccanismo di catena di trasmissione della sequenza-flusso che costringe chi legge ad andare avanti fino alla fine: «da che il mare sospetta la montagna/ il futuro si apposta al congiuntivo/ ti aspetto così/ come si aspetta un silenzio/ che non viene.» Insomma, la poesia di Rossi è multiforme, si impone per lo stile, per la sicurezza della voce, per un pensiero e una sensibilità maturi.





è la tua pelle che tace e respira

a tentare la notte

il respiro caldo del giorno:

la vita è promessa diversa





_______________



il riso è questo

risarcimento del vivere

così misero



tutta una vita

per vane parole

infine con voce chiara



per la tua bocca cibo

per la tua bocca bacio

per la tua bocca riso





_______________



questa sera vorrei

innamorarmi o morire

lasciando andare il corpo

incontro



e tu che amerei

non attutire il colpo



avverti invece il fruscio

dell’urto

l’ombra che si fa chiara

l’improvviso silenzio

 

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