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Crisi di coppia: Uomo smemorato? No, le donne ricordano di più

Crisi di coppia: Uomo smemorato? No, le donne ricordano di più

Secondo un importante studio, condotto su oltre 37 mila individui e pubblicato dalla rivista Bmc Psychology, l'uomo ha meno capacità mnemoniche della donna. Una delle minacce per la vita di coppia sarebbe sconfessata.

Venerdi, 31/01/2014 - Secondo uno studio condotto su vasta scala dalla Bmc Psichology, pubblicato sulla rivista omonima e coordinato dall'esperto Prof Jostein Holmen, l'uomo avrebbe meno capacità cognitive e minor capacità mnemoniche della donna, specie per argomenti particolari come date, nomi di persona, ricorrenze e appuntamenti.



Uno dei principali problemi che attanagliano la vita di coppia, come confermato da più parti e dai maggiori esperti in psicologia di coppia, e che fa scaturire liti e problemi con il partner, sarebbe congenito nell'uomo: il genere maschile, infatti, secondo lo studio di Bmc, condotto su 37 mila individui, avrebbe maggiori difficoltà a ricordare date, ricorrenze, anniversari, nomi di persona, compleanni e tutto ciò che spesso determina allontanamenti dalla propria partner.



Bene, non è una questione di distrazione o di non dare la corretta importanza alle date o alle ricorrenze, è solo mancanza congenita che non consente la medesima puntualità nella memoria maschile rispetto a quella femminile.



Crolla un mito dei problemi di coppia, almeno lato maschile, e che secondo anche lo psicologo esperto di questa disciplina, Dott. Venditti, sarebbe uno scatenante delle liti esponenzialmente crescenti.



Questo quanto afferma la Bmc: "la memoria maschile è meno precisa e puntuale di quella femminile, e che nomi e date sono proprio i punti sui quali gli uomini si sono trovati particolarmente in difficoltà. Messi davanti alla "prova dei nomi", infatti, ha ammesso di avere problemi a ricordare l'89,7 per cento degli uomini contro l'86,5 per cento delle donne, mentre per quanto riguardava le date la quota è risultata pari al 79,4 per cento degli uomini e al 64,7 per cento delle donne".



I motivi restano ad oggi un mistero.

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