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Bolzano Film Festival Bozen (BFFB): un festival-laboratorio che interroga la realtà

Bolzano Film Festival Bozen (BFFB): un festival-laboratorio che interroga la realtà

Con opere e artiste/i provenienti dell’arco alpino, la manifestazione si apre alle contaminazioni. Tra gli eventi: la Masterclass di Marta Andreu, produttrice spagnola e poetessa-filosofa del documentario, e la Mostra ‘Dalla cinepresa al compasso’

Mercoledi, 19/04/2023 - Nato nel 1987 con il duplice obiettivo di portare le cinematografie di paesi confinanti in un territorio che si stava aprendo al mondo e di valorizzare al tempo stesso la cinematografia indipendente locale, il Bolzano Film Festival Bozen (BFFB), 18-23 aprile, giunto alla sua 36esima edizione essere un festival aperto, in qualche modo ibrido, rappresentativo di una vivace realtà culturale inserita in una fitta rete di collaborazioni, con le numerose istituzioni e iniziative che operano sul territorio, come tasselli di un mosaico multiforme che possano evidenziare ambiti confinanti come cultura, evoluzione artistica e innovazione sociale.

Il BFFB è un festival-laboratorio, che intende attrarre da un lato il pubblico con film di spessore e qualità artistica, dall’altro aprirsi anche al mondo delle professioni che compongono l’universo della produzione e della fruizione del cinema non ancora esistente e di quello esistente. Un incubatore di relazioni e mestieri del cinema.

Fra i principali appuntamenti dedicati dal BFFB ad artiste donne, si segnalano:
- la masterclass tenuta da Marta Andreu, produttrice spagnola e autentica poetessa e filosofa del documentario, dal titolo "Surviving Landscapes", nella quale Andreu si interrogherà sul rapporto tra natura, paesaggio, immagini. Da quelle di un vulcano in un film del 1923 di Jean Epstein, alla montagna che ricorre innumerevoli volte nei quadri di Cezanne, attraverso un film di Jean Marie Straub e Danielle Huillet. Fino ad arrivare al film Encounters with landscape girato in un’isola del Portogallo dalla regista Salomé Lamas. Marta Andreu proporrà un viaggio nella natura attraverso il cinema, la poesia, la pittura e la musica. Marta Andreu nel 2017 ha ideato e realizzato WALDEN, uno spazio creativo per documentari, per la “riproduzione del reale”. Dal 2000 tiene seminari in tutto il mondo per festival ed istituzioni internazionali (DocNomads, Di Tella University, EICTV, CCC, Frontera Sur, AricaLab, DocumentaMadrid, DOCSP, Ibermedia, Playdoc, Ventana Madrid, CIMA, Eurodoc, Torino Film Lab, Visions du Reel, DocMontevideo). Con la sua casa di produzione Playtime ha prodotto diversi film. Da vari anni Marta fa parte della giuria del Berlinale World Cinema Fund.

- altro evento da non perdere (20 aprile) è il ‘talk’ con Christine A. Maier, direttore della fotografia di film importanti come ‘QUO VADIS, AIDA?’ e ‘GRBAVICA’, Orso d’oro alla Berlinale 2006, alcuni dei quali saranno proiettati. Nata nel 1969 a Graz, in Austria, dopo gli studi alla Filmakademie di Vienna, nel 1998 gira il primo film come direttore della fotografia, ‘NORDRAND’ di Barbara Albert, acclamato in vari festival internazionali. Nel 1996, in un viaggio di lavoro in Bosnia, conosce la regista Jasmila Žbanic, all'epoca studentessa di arte a Sarajevo: nasce un sodalizio professionale che si concretizza in ‘GRBAVICA’, Orso d’oro alla Berlinale 2006, e ‘QUO VADIS, AIDA?’, che nel 2021 è stato considerato il miglior film europeo e viene nominato agli Oscar e dai BAFTA come miglior film non in lingua inglese. Per il film ‘LICHT’ di Barbara Albert, nel 2018 ha ricevuto il premio come miglior direttore della fotografia austriaco. Nel 2021 entra nella Academy of Motion Picture Arts and Sciences e dal 2023 insegna alla Kunstakademie di Vienna.

- omaggio al talento femminile, la mostra ‘Dalla cinepresa al compasso’, dedicata a Maria Gabloner presso il centro Trevi di Bolzano, dove, durante il festival, sarà anche proiettato il documentario Herthilde Gabloner/Maria Gardena: la donna che visse due volte di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet.
L’evento è frutto della collaborazione con il Centro Audiovisivi Bolzano, il Centro Trevi, l’Ufficio Educazione permanente, biblioteche e audiovisivi della Ripartizione Cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano.
Maria Gardena, all'anagrafe Herthilde Gabloner (Bolzano, 1920 – Bolzano, 2008), architetta e attrice, indipendente, e anticonformista, alla fine degli anni 30’ intraprende la carriera di attrice con il nome d'arte Maria Gardena. Figlia del noto scultore gardanese Ignaz Gabloner, a 19 anni è già protagonista nel film di Enrico Guazzoni Ho visto brillare le stelle.

Dodici i film in concorso nella sezione “Reale non Reale” del Festival, che si contenderanno il Premio Provincia autonoma di Bolzano al miglior film, il Premio Fondazione Cassa di Risparmio per la miglior prestazione artistica nelle categorie: regia, sceneggiatura, montaggio, fotografia, suono, recitazione e musica del concorso ed il Premio del pubblico Città di Bolzano. Nella selezione diverse opere di registe donne:
VERA di Tizza Covi, Rainer Frimmel (A/I 2022), ADENTRO MIO ESTOY BAILANDO (THE KLEZMER PROJECT) di Leandro Koch e Paloma Schachmann (A/ARG 2023), IM TOTEN WINKEL di Ayse Polat (D 2023), GIGI LA LEGGE di Alessandro Comodin (I/F/BEL 2022), GORGONA di Antonio Tibaldi(I/USA 2022), LE MURA DI BERGAMO di Stefano Savona(I 2023), MATTER OUT OF PLACE di Nikolaus Geyrhalter(A 2022), PIAFFE di Ann Oren (D 2022), SISTERS di Linda Olte (I/LAT 2022), MONICA di Andrea Pallaoro (I/USA 2022), STAMS di Bernhard Braunstein (A 2023) e THE HAMLET SYNDROM di Elwira Niewiera e Piotr Rosołowski (D/PL 2022).

Accanto ai film del concorso è stata aggiunta nella sezione "Reale non reale" 5 "forme documentarie" tematicamente diversissime tra loro che non lasceranno indifferente il pubblico. Si tratta di IL CERCHIO di Sophie Chiarello (I 2022), girato in una scuola multiculturale, opera già presentata alla Festa del Cinema di Roma, SHE CHEF di Melanie Liebheit e Gereon Wetzel (A/D 2022), THE HOMES WE CARRY di Brenda Akele Jorde (D 2022), TRIESTE È BELLA DI NOTTE di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre (I 2022) e UMBERTO ECO - LA BIBLIOTECA DEL MONDO di Davide Ferrario (I 2022).

“Abbiamo cercato di essere coerenti – afferma Vincenzo Bugno direttore artistico del BFFB - selezionando un programma di lungometraggi sicuramente nati nel contesto geografico delle scorse edizioni, in massima parte prodotti da paesi che si affacciano anche sull’arco alpino, ma con un’identità che ora, nella maggior parte dei casi sembra allargarsi, culturalmente, stilisticamente, mettendosi in discussione, mettendo in discussione il concetto di appartenenza, sia se parliamo di singoli individui, sia se parliamo di lingue, confini, definizioni etniche e nazionali. Sono tutti film che interrogano la realtà, le realtà circostanti, visibili e non visibili. Certamente si tratta di cinema contemporaneo.”

Paese ospite di #36bffb sarà la Galizia, della cui ricca produzione cinematografica, il coordinatore della rassegna, Ricardo Apilanez, ha scelto con Vincenzo Bugno sei film da portare al festival. Da quando è stato definito per la prima volta, nel 2010, il “Novo Cinema Galego” (NCG) - il cinema indipendente realizzato in Galizia, regione dell'estremo Nord-Ovest della Spagna - è diventato, grazie a titoli fondamentali presentati nei più importanti festival del mondo, una realtà sorprendente, solida e molto articolata sia dal punto di vista produttivo che estetico, una realtà cinematografica contemporanea rara in Europa.

Di grande attualità il seminario dal titolo "Crossovers: Films and Documentaries as Tools for Social Research" - seminario sponsorizzato da IDM - che si terrà il 20 e 21 aprile alla Libera Università di Bolzano. Si parlerà di contaminazioni (crossovers) tra cinema documentario e scienze sociali, di audience designe e di audience strategies. Alle due giornate di lavori parteciperanno: Roberto Farneti, Unibz; Daniele Ietri, Unibz; Marta Andreu (docente, consulente e produttrice cinematografica); Isona Admetlla, World Cinema Fund (Berlinale); Vincenzo Bugno, World Cinema Fund (Berlinale) & Bolzano Film Festival Bozen; Roberto Cavallini, Albolina Film; Nicolò Gallio (consulente e tutor); Hanna Reifgerst, Nordische Filmtage Lübeck; Heidi Gronauer, ZeLIG School for Documentary; Eleonora Matropietro, Università di Milano; Gayatri Parameswaran (Nowheremedia - Berlin); Verena Marchiotto, collettivo studentesco Unibz K!kero.

IDM Film Commission Südtirol è da sempre partner sostenitrice del Bolzano Film Festival Bozen, certa dell’apporto di questo evento nel creare connessioni tra le cinematografie di diversi Paesi, in un territorio di confine come è, per natura, l’Alto Adige. Quest’anno l’impegno di IDM Film Commission Südtirol durante il Bolzano Film Festival Bozen si è ulteriormente rafforzato. Oltre al consueto programma di sviluppo dedicato ai lungometraggi, FINAL TOUCH, è stato istituito anche un premio, l’IDM Award, che consiste in un riconoscimento per la casa di produzione che presenterà un progetto particolarmente legato al territorio altoatesino.

L’8a edizione di FINAL TOUCH, ideato da IDM insieme con il Bolzano Film Festival Bozen, si terrà nelle giornate del 21 e 22 aprile. Due i documentari e due i film di finzione selezionati quest’anno. Gli autori scelti avranno l’opportunità di discutere dei loro lavori in una ‘closed viewing’ con il team di esperti, che offriranno consulenze mirate ai partecipanti per guidarli nel montaggio e nella finalizzazione dei lungometraggi in post-produzione, con utili suggerimenti anche per la distribuzione.

A rappresentare la scena locale è Souvenirs of War (IT) di Georg Zeller, produzione: Helios. Fanno inoltre parte della selezoine Refugee Girls (IT) di Leonardo Cinieri Lombroso, Wiesenwood (DE) di Jannis Alexander Kiefer, produzione: Maze Pictures Srl, e Unspoken (DE) di Piotr J. Lewandowski. Al termine della serata del 22 aprile, verranno assegnati anche due premi: un progetto sarà premiato con il Cine Chromatix Italy Post-Production Prize per servizi di postproduzione del valore di 5.000 euro. Un secondo progetto riceverà invece il TRUE COLOURS International Distribution Prize, che offre una consulenza approfondita sulla strategia più adeguata per la distribuzione in ambito internazionale.

Nell'ambito del Festival, oltre alla Master Class di Marta Andreu
ne è prevista anche una con Vasco Pimentel, film sound designer e dubbing mixer di oltre 150 colonne sonore, editor e supervising producer: un autentico artista del sonoro che nel corso dei decenni ha collaborato con innumerevoli registi del suo paese e di altri paesi europei. Come Miguel Gomes e Wim Wenders. Del regista tedesco Pimentel ha deciso di proiettare Lisbon Story, omaggio alla città di Lisbona e alla sua musica, fortemente segnato dall'incontro fra il regista e il gruppo musicale Madredeus; secondo Wenders: "...La città di certo aveva ispirato il gruppo e la loro musica, ora la loro musica ci aiutava ad entrare nella città e a trovare la nostra strada all'interno della storia…". Lisbon Story è stato dedicato a Federico Fellini.

Entrambe le masterclass saranno aperte al pubblico.

Si terrà inoltre, fra gli eventi collaterali, “Piccole lingue DOC: i film che raccontano le minoranze”: giunta alla sua terza edizione e organizzata con la Libera Università di Bolzano, laurea magistrale in Linguistica applicata e all’Associazione culturale La Fournaise, la sezione Piccole lingue DOC, da uno sguardo non solo a lingue parlate di antica tradizione come il basco e il bretone in Francia o lo yonaguni in Giappone, viste dalla prospettiva, spesso conflittuale, della trasmissione intergenerazionale, ma anche alle lingue dei segni, riconosciute ufficialmente in diversi paesi solo in anni recenti. Piccole lingue DOC è curata da Silvia Dal Negro, Daniele Ietri, Eleonora Mastropietro e Daniela Veronesi.

Ogni film del #36bffb sarà accompagnato da un ospite, che dialogherà con il pubblico in sala dopo la proiezione. Inoltre, sotto il motto Let's talk! sono previsti una serie di altri appuntamenti durante il festival: nella particolare cornice del Bar Luna dell'Hotel Luna, in pieno centro storico di Bolzano e a due passi dal cinema, ci saranno i quotidiani BFFB Talks, momenti di incontro per parlare di cinema in tutte le sue sfaccettature, insieme agli ospiti internazionali del Festival:
20/4 – TALK CON GLI OSPITI D’ONORE DEL FESTIVAL Christine A. Maier (director of Photography) e Jacopo Quadri (editor), moderazione a cura di Vincenzo Bugno;
21/4 - NEW GALICIAN CINEMA: BEYOND THE CLICHES - Artistic and cultural-geographic identity (21.04 / 11:00 - Beli Martinez (producer, lecturer), Jaime Pena (curator, film reviewer), Beatrice Fiorentino (film reviewer, lecturer, director of "Settimana della Critica",Venice), Eloy Enciso (director "Longa Noite"), Diana Toucedo (director "Trinta lumes") Moderators: Vincenzo Bugno / Ricardo Apilanez;
23/4 - DI PICCOLE PERSONE E GRANDI SENTIMENTI - talk a seguire il film di Sophie Chiarello, IL CERCHIO (I 2022), in collaborazione con la Rete per la prevenzione alla violenza dell’Alto Adige CAPITOL 1

Rinnovate anche per la 36esima edizione del festival le collaborazioni con FAS (Film Association South Tyrol) e la scuola di documentario, televisione e nuovi media ZeLIG di Bolzano. FAS è l’associazione di categoria che rappresenta tutti/e professionisti/e del mondo del cinema in Alto Adige ed ha come obiettivo la promozione del cinema d’autore sul territorio. La scuola ZeLIG è un’istituzione specializzata nella formazione professionale nel settore del film documentario ed è anche una casa di produzione per opere di formati diversi e progetti cross-media che fornisce così occasioni di lavoro ai propri corsisti. BFFB, da sempre partner di ZeLIG, è lieto di presentare, anche nel programma di quest’anno, alcuni film prodotti dagli studenti della scuola.

Le produzioni dei giovani cineasti della Regione, i LOCAL HEROES, sono un punto fermo del programma del festival e ci comunicano l'identità cinematografica della regione. Alcune produzioni sono state sviluppate e prodotte grazie al sostegno di IDM, altre invece sono low budget, ma tutte e 7 sono accomunate da un unico filo rosso: sono racconti che parlano di esperienze di confine.

Fra gli eventi anche LiLi / Little Lights: l’ innovativo progetto multilingue per i bambini, un evento pilota pensato per avvicinare anche i più giovani al mondo del cinema, la cui particolarità è la narrazione dal vivo in sala: i dialoghi del film Le proprietà dei metalli di Antonio Bigini, grande successo all’ultima Berlinale, saranno “parlati” dall’artista voice over Natascha Noack, in modo da preservare il senso della lingua originale e rendere comprensibile il contenuto.

La direzione del festival ha sottolineato durante la conferenza stampa come il BFFB debba essere un "work in progress", particolarmente aperto alla collaborazione con altre istituzioni e realtà della città. “Coinvolgere i giovani ci sta particolarmente a cuore – ha spiegato il direttore artistico Vincenzo Bugno – e siamo particolarmente felici che in città esistano delle iniziative come il CREATIVE DANCE LAB e la SchauspielAkademie Südtirol che offrono ai giovani la possibilità di confrontarsi direttamente (non solo) con il cinema e che il Festival abbia l’opportunità di presentare la loro attività e le loro produzioni”.

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