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Anno di grazia 1995 - Le grottesche scuse di Wojtyla

Anno di grazia 1995 - Le grottesche scuse di Wojtyla

Il papa è per definizione il Vicario di Cristo in terra, Sua Santità, Santo Padre, definito infallibile come un dio ma di fatto fallibile come chiunque. Lo confermano le sue continue scuse: si genuflette in Palestina, riabilita Galileo, rivaluta le donn

Lunedi, 09/04/2018 - Una pagina di storia
Anno di grazia 1995 - Le grottesche scuse di Wojtyla

di Raffaella Mauceri

Il papa è per definizione il Vicario di Cristo in terra, Sua Santità, Santo Padre, definito infallibile come un dio ma di fatto fallibile come chiunque. Lo confermano le sue continue scuse: si genuflette in Palestina, riabilita Galileo, rivaluta le donne, si mortifica, si inchina.
Non sappiamo da che parte stia questo dio, visto che la sua volontà è imperscrutabile, ma la Chiesa era di sicuro dalla parte dei carnefici. Svariati documenti, infatti, testimoniano di cardinali e nunzi apostolici benedicenti le baionette che sarebbero andate a sventrare le donne del nemico.

Consegnavano gli ebrei agli aguzzini, stringevano la mano ai nazisti, mangiavano alla loro tavola. Tutto pur di condividere il potere. Fu proprio il clero cattolico ad inventare i ghetti, lo sapevate? Non a caso le SS portavano inciso sul cinturone il motto “Dio è con noi”.
Le colpe storiche della Chiesa cattolica, insomma, sono così gravi, macroscopiche e mostruose che le scuse edulcorate di Wojtyla non possono certo bastare a ripianare l’immane debito morale con l’umanità, specie se queste scuse altro non sono che un maldestro tentativo di salvare la reputazione dei vari pontefici protagonisti di tante spaventose pagine di storia.
Adesso Wojtyla chiede scusa a destra e a manca e il mondo cattolico si commuove e pensa: Com’è buono questo papa, com’è umile, com’è giusto! Un altro pontefice, forse, domani chiederà scusa e perdono per gli errori commessi da lui (es. avere tradito i vescovi della liberazione abbandonandoli al loro destino) e così via per i secoli a venire.

Già, perché in Vaticano le cose funzionano così: da un lato si ribadisce l’infallibilità del papa, vice-dio in terra e depositario della Verità, dall’altra si chiede scusa per gli errori commessi dai papi morti dimodoché le persone sane di mente si chiedono come si fa ad essere infallibili e sbagliare nello stesso tempo.
Esperta com’è in furbizie linguistiche, la Chiesa non chiede perdono per l’intera sua storia intessuta di eccidi e nefandezze, bensì: "… per le colpe e gli errori commessi da alcuni papi, … per l’uso che fecero di metodi evangelici seppure a servizio della Verità, …per avere talvolta accondisceso ad operare la violenza, …per la volontà di dominio che caratterizzò questi peccatori, …per le offese alla dignità umana e in particolare alle donne troppo spesso umiliate ed emarginate di cui a volte tali figli della Chiesa si resero responsabili".
Come dire che, fingendo di accusarsi e di scusarsi, la Chiesa in realtà si giustifica e si perdona.
Da notare che nel contesto non appare un solo nome, una sola data, una sola cifra, e non perché occorrerebbero enciclopedie per raccontare tutti gli orrori commessi dalla Chiesa cattolica, ma per evitare "il giudizio soggettivo che spetta solo a dio"! E così sette secoli di persecuzione contro i dissidenti marchiati di eresia, con centinaia di migliaia di vittime, vengono liquidati con una generica violenza finalizzata a "correggere i loro errori". Le crociate e i massacri degli infedeli vengono ridotte ad una non meglio precisata ostilità contro i seguaci di altre religioni.
E nella volontà di dominio vengono mimetizzate le evangelizzazioni coatte, lo schiavismo, il genocidio, il disprezzo nei confronti di interi popoli che ebbero il solo torto di non volere la loro presunta e presuntuosa verità.
Pio V è stato santificato, eppure sospendeva le udienze per andare ad assistere ai roghi delle cosiddette streghe, le quali prima di essere arse vive, avevano patito tali atroci torture che accoglievano la morte come una liberazione. Papa Bernardo è stato anch’esso santificato, eppure organizzò la prima crociata nella quale i cattolici fecero 30.000 vittime. Pio XII collaborò con i nazisti, beatificato pure lui. Per non parlare dei crimini lungamente e largamente praticati dalla Chiesa: lo sfruttamento e l’uso della prostituzione, la connivenza con tiranni e dittatori, lo stupro, la pederastia e, a livelli macroscopici, la pedofilia. E pensano, le gerarchie ecclesiali, di tacitare le proprie coscienze chiedendo un perdono forfettario, anonimo e annacquato da mille giustificazioni.
"Mai più discriminazioni, mai più esclusioni, oppressioni, disprezzo dei popoli e degli ultimi" biascica Wojtyla. Ma continua a discriminare le donne, condannare le coppie di fatto, criminalizzare e insultare gli omosessuali sospendere, defenestrare, colpevolizzare, praticare la politica delle botteghe e degli affari, ostentare ricchezze e potere, occultare e falsare documenti, negare la riabilitazione ai figli "devianti" come don Milani, Boff, Romero, Kung, e prosperare sull’ignoranza e sulla povertà.
"Se da noi la Chiesa avesse un atteggiamento così intollerante - dicono gli inglesi - verrebbe processata per offesa ai diritti umani".
"Alla Chiesa serve che ci siano i poveri - scrive Curzio Maltese - Essa prospera e si espande nella miseria che contribuisce a creare e perpetuare attraverso la carità, arma di sottomissione, e altri strumenti, fra cui il più micidiale è l’ostacolo al controllo delle nascite. Perché più poveri nascono, più San Pietro ha probabilità di vivere nel terzo millennio".
Innocenzo VII diceva di amare le donne, e intanto autorizzava la tortura e il rogo per le donne colte, intelligenti e indipendenti streghizzandole, Leone X amava la ricchezza, Urbano II amava la guerra.... Eh sì, l’amore della Chiesa non ha mai avuto limiti e confini.

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