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"Solo atti osceni non c'è prova che l'abbia toccata"

"Solo atti osceni non c'è prova che l'abbia toccata"

Sentenza della gip di Torino che respinge la richiesta di arresto per un uomo che si è masturbato sul tram accanto a una ragazza.

Giovedi, 03/08/2017 - Laura Onofri



Ci indigna, ma non ci stupisce la sentenza della gip di Torino che respinge la richiesta di arresto per un uomo che si è masturbato sul tram accanto a una ragazza. "Solo atti osceni non c'è prova che l'abbia toccata".



Senza capire che è invece una vera violenza psicologica nei confronti della ragazza, obbligata a sentirsi come un oggetto sessuale, privo di ogni dignità, buono solo per provocare l’orgasmo di un uomo, senza poter fare nulla.



Così come non ci avevano stupito, alcuni mesi fa, le motivazioni della sentenza che aveva definito “inverosimili” le accuse di stupro di una ragazza nei confronti di un ex collega perché, per fermarlo, gli avrebbe detto “solo basta”, senza “gridare” o “tradire emotività”.



Questi e tanti altri provvedimenti giudiziali, che nel nostro Paese continuano a non prendere in considerazione che la violenza sessuale può essere agita in tanti modi, sono magari tecnicamente corretti, ma sono frutto di una cultura sessista e maschilista che ancora impera nel nostro Paese e di cui non sono immuni i giudici, che continua ad alimentare l'idea che una donna sia una cosa che possa essere posseduta o una funzione: madre, moglie, sorella, fidanzata, ma non una persona libera, che si autodetermina.



Con questo giudizio si mandano dei messaggi sbagliati e fuorvianti che alimentano quella cultura che è alla base dei tanti femminicidi che, purtroppo anche in questi giorni, costellano la cronaca dei giornali.



Ancora una volta non possiamo che manifestare la nostra solidarietà alla giovane vittima e chiedere che: si intervenga a livello legislativo mutando norme obsolete e non più adeguate e si inizi nelle scuole una vera educazione alla parità e ai sentimenti che aiuti i giovani a comprendere che un mondo è dav­vero giusto se esistono pari opportunità e pari di­ ritti, esaltando le differenze come una ricchezza del nostro tempo. Solo quando questo concetto abbatterà gli stereotipi culturali, avremo fatto un sostanziale passo avanti nel contrasto alla violenza contro le donne e nell’affermazione piena dei loro diritti.

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