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"Il demone della modernità" in mostra a Rovigo

"Il demone della modernità" in mostra a Rovigo

"Il demone della modernità" Una mostra ‘ inquieta’ a Palazzo Roverella di Rovigo di VANNA CAVALLINA

Martedi, 17/02/2015 - "Il demone della modernità"

Una mostra ‘ inquieta’ a Palazzo Roverella di Rovigo

di VANNA CAVALLINA



Ha da poco aperto a Rovigo, a Palazzo Roverella, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune e l’Accademia dei Concordi.

la mostra “Il demone della modernità. Pittori visionari all'alba del secolo breve” .

Il peculiarissimo progetto espositivo è curato da Giandomenico Romanelli.

In visione ed in analisi, le emozioni e gli abissi dell’inconscio e le risorse dello spirito. Partendo da uno degli ultimi –ismi ottocenteschi, il Simbolismo, si approda alla libertà un po’ allucinata rivolta all’Ideale.

Mostra molto particolare ed inconsueta che pare ricondurci alle sconfortanti immagini che, quasi quotidianamente, vediamo alla televisione, fatti di cronaca che tristemente si verificano nel mondo e sempre più vicino a noi. Girando per le varie sale, è difficile pensare che quanto raffigurato dalle pur diverse mani degli artisti, sia solo frutto della loro fantasia: il dèmone, forse, è, storicamente, già e (sempre) presente.

Davvero di alto livello gli artisti europei, anche quelli non troppo noti: si cita, tra gli altri, James Ensor, Franz Von Stuck, Leo Putz, Odilon Redon, Arnold Boecklin, Paul Klee, Carlos Schwabe, M. Kostantinas Ciurlionis, Max Klinger, Alfred Kubin, Felicien Rops, Gustav Moreau, Hans Unger, K. Wilhelm Diefenbach e tra gli italiani, Mario De Maria, Guido Cadorin, Cagnaccio di San Pietro, l’eclettico e geniale Alberto Martini.

Una mostra davvero da non perdere, attuale, intelligente ed ‘inquieta’ come altre mai.

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