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AIDOS/UNFPA: Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2020

AIDOS/UNFPA: Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2020

Il rapporto 'Contro la mia volontà' denuncia: 650 mln spose bambine, ogni giorno 33mila matrimoni precoci. Ogni anno a rischio 12 mln ragazze

Martedi, 30/06/2020 - I matrimoni di minori sono vietati in quasi tutto il mondo e sono considerati una violazione dei diritti umani. Eppure ogni giorno se ne verificano 33mila. Si calcola che oggi siano 650 milioni le donne e le ragazze sposate da bambine ed entro il 2030 a questa cifra se ne aggiungeranno altri 150 milioni. A dirlo è  'Contro la mia volontà'.  Affrontare le pratiche dannose per il raggiungimento dell'uguaglianza di genere', il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2020 presentato il 30 giugno in contemporanea mondiale da Unfpa-Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione.
Il fenomeno riguarda principalmente le ragazze a causa di "stereotipi di genere e discriminazioni in base al sesso". La paura delle violenze sessuali e dello stigma che le accompagna è uno dei fattori motivanti per i matrimoni precoci, la più diffusa tra le pratiche dannose che Unfpa si impegna a contrastare e ogni anno mette a rischio 12 milioni di bambine e ragazze.
Dannosi per il futuro e le opportunità delle ragazze, i matrimoni precoci hanno anche costi economici esorbitanti.
Secondo le stime della Banca Mondiale, nei 12 Paesi in cui il fenomeno è più diffuso la perdita di capitale umano equivale a 63 miliardi di dollari tra il 2017 e il 2030. Eliminarla non solo porterebbe benefici allo sviluppo delle ragazze, ma anche alle comunità locali e ai Paesi in cui vivono. Se ci fosse un massiccio investimento sul contrasto al fenomeno dei matrimoni precoci, pari a 35 miliardi in dieci anni, la pratica potrebbe essere estirpata entro il 2030 in 68 nazioni.

SPOSE BAMBINE PIÙ POVERE E MENO ISTRUITE, ONERE PER FAMIGLIE
Il valore attribuito alla verginitaà e il timore della sessualità femminile, oltre a tradizione e obblighi sociali, favoriscono la decisione di forzare le ragazze a sposarsi molto giovani. Bassa istruzione e povertà, specie nei contesti rurali, favoriscono la pratica: le ragazze che hanno completato solo le scuole elementari hanno probabilità due volte maggiori di sposarsi o convivere rispetto a quelle che hanno raggiunto un livello di istruzione secondaria o superiore.
Di tutte le ragazze sposate prima dei 18 anni in India, il 46% proveniva dalla fascia di popolazione a minor reddito. Come pure il Niger, terzo Paese più povero al mondo. Lì solo il 17% delle ragazze completa le secondarie inferiori e l'84% della popolazione risiede in ambiente rurale, ma ben il 76% si è sposato prima dei 18 anni.
Le ragazze sono spesso viste come un onere finanziario che cresce all'avanzare dell'età, perchè la dote da versare sarà maggiore, mentre, laddove esiste l'usanza di pagare per avere una sposa, la ragazza molto giovane può ottenere un prezzo superiore. La dote e il prezzo della sposa rappresentano, dunque, "una sorta di 'mercificazione' di donne e ragazze", afferma Unfpa che ricorda come il fenomeno tenda a crescere "durante le crisi umanitarie provocate da disastri naturali o conflitti"

DIRITTI. IN ITALIA 85-90MILA DONNE CON MGF, DI CUI 5-7MILA MINORI
INDAGINE UNIVERSITÀ LA BICOCCA: 5MILA BAMBINE A RISCHIO, MA GIOVANI SONO MENO MUTILATE

In Italia le donne portatrici di Mutilazioni genitali femminili (Mgf) sono 85-90mila, di cui 5-7mila minorenni - con Nigeria ed Egitto come maggiori tributarie - e le bambine oggi a rischio sono circa 5mila. È quanto stimato per il 2019 da un'indagine dell'università Milano
Bicocca finanziata dal Dipartimento delle Pari Opportunità e presentata da Patrizia Farina, docente di Demografia dell'ateneo lombardo, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Rapporto Unfpa sullo stato della popolazione 2020 in diretta sui canali Facebook di agenzia di stampa Dire e Aidos.
Si tratta di un dato "non cosi' significativo - osserva la docente - se si pensa che su 6 milioni di immigrati presenti in Italia, 3 milioni sono donne. Questo lo dico non per sminuire il fenomeno, ma perchè non vorrei che sia immaginato che tutte le donne immigrate siano mutilate e infibulate. Le generazioni piu' giovani sono meno mutilate e hanno prevalenze decisamente più basse", sottolinea, ricordando che il dato "è abbastanza in linea con quello che succede nei Paesi d'origine. Non tutte le comunità hanno un'incidenza così alta di mutilazioni - continua Farina - sono molto alte tra alcune nazionalità, come Mali, Sudan e Somalia. Divari intensi ci sono tra le egiziane e le sudanesi. Fra le nazionalità ad alta prevalenza le giovani somale corrono rischi molto elevati". In generale, però, "le bambine a rischio
sono relativamente contenute tra tutte le nazionalità". Le donne intervistate, in tutto 2.200, "sono per lo più di prima generazione - spiega ancora la studiosa - Il fenomeno di per sè è avvenuto altrove, per cui noi dobbiamo prenderci cura di queste donne e intervenire con policy appropriate rispetto al rischio delle bambine".
"Ci sono buone notizie - conclude Farina - Il favore per le Mgf si riduce in Italia come nel resto del mondo e piu' di un terzo delle donne è attiva nel contrastarle. L'adesione è contenuta e guidata anche dal ricorso al rito alternativo. Ci sono delle criticità: privatizzazione della pratica che riduce il sostegno. Le bambine non sono a rischio a zero".

Fonte Agenzia DIRE
AIDOS




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