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PAOLA, PENSIERI E PAROLE IN LIBERTÀ / Il ricatto sessuale visto tra USA e Francia

PAOLA, PENSIERI E PAROLE IN LIBERTÀ / Il ricatto sessuale visto tra USA e Francia

Il discorso di Oprah Winfrey e la 'corazzata francese' capeggiata da Catherine Deneuve su molestie e corteggiamento. Una pericolosa divisione tra donne

Sabato, 13/01/2018 - Un documento, 100 voci simboleggiate da 100 firme “pesanti”, tra cui quella notissima di Catherine Deneuve, una vetrina potente “Le Monde”, contestano e attaccano quanto avvenuto in America dopo l’ormai notissimo scandalo sessuale, che durante il Golden Globe, con la rivolta “in nero” delle attrici aderenti al movimento #Metoo, ha espresso la più forte delle prese di posizione.
Una serata, quella  del Golden Globe,  frutto di una faticosa e dolorosa maturazione di quanto è esploso in autunno 2017 con le denunce contro Harvey Weinstein, il grande impresario che con la caduta dal piedistallo del suo potere ha permesso di scoperchiare quanto molti sapevano ma omertosamente coprivano. Lui solo il primo e più potente primo della lista a cui sono seguite tante altre denunce che molte donne, piaccia o no, incoraggiate dalla rottura dell’omertà, hanno raccontato anche dopo anni.
E’ noto come in una parte del mondo occidentale, Italia compresa, sullo scandalo delle molestie sessuali si sia sviluppato un dibattito non lineare e dai toni differenziati, traboccante di consensi e dissensi, critiche e opinioni varie, accuse di esagerazioni, plausi e contemporaneamente caccia alle streghe. Un dibattito scontato, direi, quello che si è sviluppato quando - come nello specifico - si sono colpiti concreti interessi maschili economici, di potere, di carriera, di immagine che apparivano inavvicinabili.
Il ricatto “sessuale femminile” che il mondo femminile del cinema americano ha potuto denunciare a fronte di tanta gravità e facendosi carico anche di mondi femminili privi del  potere di usare, con altrettanta efficacia, l’informazione. Penso alle realtà del lavoro in generale o dell’impresa in senso lato, dove il ricatto “Se ci stai si può” è tristemente noto da decenni.
Tutto quanto si è messo in moto, come in molte situazioni analoghe, fisiologicamente non è risultato esente da esagerazioni ed errori, ma di certo ha squarciato un velo in modo non più riparabile. Ed è proprio allora, contemporaneamente all’apice della espressione di questo movimento proprio al Golden Globe dove la forza della denuncia ha attraversato le parole di tutte, i NO al potente discorso di Oprah Winfrey, presente per ricevere il premio alla carriera che ha persino evocato l’idea di una candidatura alle prossime elezioni presidenziali USA, che le donne francesi hanno scagliato il loro macigno della critica a tutto tondo. Donne consapevoli, certamente, di trovare sul loro cammino non solo il consenso di tanti poveri uomini (come in Italia Berlusconi) ma di moltissime donne sin dall’inizio contrariate e infastidite di sentir parlare delle loro debolezze e disavventure.
Una freccia avvelenata quella della Denevue e delle altre, che richiamando la caccia alle streghe avvenuta - secondo loro -  per gli uomini, il puritanesimo ipocrita - secondo loro -  di tante donne hanno alzato il tiro per aggirare l’ostacolo nel merito su uno dei temi più antichi e intriganti: la seduzione e il diritto maschile e femminile di esercitarla e viverla nelle infinite possibili sfaccettature non scambiandolo per molestie.
Il risultato immediato e davvero negativo è che ”la corazzata francese” ha subito ottenuto di far venire a galla antichi mantra e luoghi comuni celebrati anche da proverbi e modi di dire sulle donne riassumibile in “le donne sono come le galline in un pollaio che si beccano l’una con l’altra, litigano e non trovano il punto d’intesa ovvero non concludono nulla”.
Si è così aperto un dibattito non sereno che indebolisce tutte perché ha finito per mettere al centro due elementi uguali e contrari quali zuppa e pan bagnato. Si è innescato lo scontro delle opinioni per categorie di pensiero e non piuttosto il pacato bisogno di attrezzarci tutte a discutere a fronte di un muro di omertà maschile che è crollato e che anche se non è giusto all’inizio non può che essere caratterizzato da eccessi che vanno risistemati. Con il documento publicato in "Le Monde" si è tralasciato di pensare che ogni verità per trovare legittimazione andrebbe contestualizzata. Merito e metodo sono gli strumento di un sano confronto.
Peraltro mi stupisco per le donne francesi, che avendo nel loro DNA la Rivoluzione dovrebbero sapere meglio di chiunque che quando sovverti un ordine costituito i rischi ”di esagerazioni” sono nelle cose e solo regole e ragione possono riportare l’equilibrio di comune utlità e interesse.
Ma tralasciando le battute, sarebbe molto interessante che in tante donne scegliessimo di approfondire il tema del ricatto sessuale esploso in America e che lo facessimo utilmente per fare un salto in avanti con lo spirito del ricercatore che tenta nuovamente di isolare il DNA della sopraffazione maschile verso le donne e di acquisire sempre più pensieri e considerazioni anche con alleanze maschili non aggirabili; e questo saltando anche i confini del mondo femminile oltre l’orizzonte dell’occidente.
La preoccupazione costante da avere è che l’obiettivo non è mai quello di sognare di trasformarsi da vittime in carnefici, come adombrano le riflessioni delle francesi.
Detto tutto questo mi piace proporre e chiedere alle lettrici di Noidonne di  misurarsi su questo tema con un dialogo che arricchisca, pur nella legittima e diversità delle opinioni. Sarebbe interessante, che ne dite?
Non sono né innamorata né stregata da Hollywood e tantomeno da "Le Monde",  ma ci hanno provocato su un tema così grande e radicato nella storia femminile - dalle violenze alle braccianti, alle attrici - e penso che non sia il caso di lasciarlo scomparire nella guerra delle grandi opinioni allontanandosi sempre di più dalla realtà come fumo che sale fino a svanire. Lo considererei un'ulteriore occasione persa per noi donne, della vita di tutti i giorni, senza fama e senza gloria ma con idee ed esperienze quotidiane. 


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